Raccolta rifiuti al campo nomadi, il Comune si arrende

MANTOVA Una situazione anomala riconosciuta dalla stessa amministrazione comunale. Il consiglio l’altra sera ha infatti approvato l’aggiornamento al regolamento di igiene urbana che sovrintende anche alla raccolta rifiuti. Un aggiornamento, come spiegato dall’assessore Andrea Murari, che fa chiarezza dove prima chiarezza non c’era, ovvero sul punto che riguarda le sanzioni per chi abbandona rifiuti ingombranti non compresi fra quelli oggetto di raccolta differenziata. Da ieri è applicabile una multa di 500 euro a chi deposita in strada mobili ed elettrodomestici, che Mantova Ambiente preleva dietro appuntamento.
Ma questa novità verrà applicata anche al campo nomadi di viale Guerra? A chiederlo, in commissione prima e in aula poi, è stato il consigliere leghista Tommaso Tonelli, ricevendo da Murari una risposta per lui poco convincente: «È un tema difficile: per l’abbandono dei rifiuti bisognerebbe individuare i responsabili», dice Murari. Ma identificare non basta. Invero nel campo nomadi nessuno differenzia, e i cassonetti all’esterno del campo raccolgono di tutto e di più. Ad ammetterlo è lo stesso ingegner Scalari della Tea, che spiega: «I nomadi dovrebbero mettere i rifiuti nei contenitori all’interno del campo, ma non fanno la differenziata, e i nostri operatori hanno difficoltà ad accedervi e dovrebbero essere accompagnati dalla Polizia locale».
Per nulla contento e convinto Tonelli ribatte: «Al di là della palese violazione delle norme da parte di Mantova Ambiente (se è vero, come dice l’assessore, che nessuna direttiva in tal senso esista), ciò dimostra l’assoluto disprezzo da parte di coloro che si ergono i paladini dell’inclusione e della parità di diritti. Il fatto che alcuni cittadini siano ritenuti “d’ufficio” incapaci a svolgere la raccolta differenziata dimostra l’assoluto fallimento delle politiche sociali di questo Comune che conta cittadini di serie A e altri di serie B: quelli di serie B sono quelli obbligati a suon di multe a fare la differenziata, mentre quelli ritenuti “d’ufficio” incapaci di farla sono persino esentati da ogni sanzione».