Scadenze: un’impresa su due non le rispetta

MANTOVA   Anche in Lombardia, la regione più puntuale, oltre un’impresa su due non riesce a rispettare le scadenze. È il dato che emerge dallo Studio Pagamenti di Cribis, società specializzata nella business information. Se la media nazionale vede solo il 38,8% delle imprese che riesce a saldare entro la scadenza (peggio di noi in Europa lo fanno solo Grecia, Romania, Serbia, Portogallo, Croazia, Turchia e Bulgaria), in Lombardia la percentuale delle imprese puntuali sale al 48,4%: il 44,5% salda il conto con i fornitori entro i 30 giorni successivi mentre il 7,2% accumula ritardi gravi. In questa graduatoria la nostra provincia si piazza al quinto posto a livello regionale con il 51,9% di imprese che pagano puntuali, stessa percentuale di Como, con la quale precede la provincia di Cremona che con il 51,4% di imprese puntuali è l’ultima provincia lombarda sopra la soglia del 50%. I primi quattro posti della graduatoria nazionale delle province più virtuose sono lombardi: prima è Sondrio con il 62,7%; seguono Brescia (58,2%), Bergamo (56%) e Lecco (54,4%). Positivo, sempre secondo lo studio, il trend del primo trimestre dell’anno in corso: i ritardi oltre i 30 giorni sono diminuiti a livello regionale del 7% rispetto all’ultima parte del 2021 e del 20,4% se confrontati con lo stesso periodo di un anno fa. Nell’altra classifica che riguarda i ritardi gravi, oltre i 30 giorni, il record in Lombardia spetta a Pavia con il 12,1% delle aziende. Lodi conta il 9,1% delle imprese, Cremona il 7,4%, Varese il 6,9%, Monza il 6,8%, Mantova il 6,6%, Como il 6,5%, Lecco il 5,2%, Brescia il 4,7%, Sondrio il 4,6%, Bergamo il 4,5%. Milano che è ultima tra le province lombarde più virtuose con un 38,8% che pareggia la percentuale nazionale, è quella in cui si registra il secondo dato più alto: il 9,4% delle aziende accumula forti ritardi nel saldare i fornitori. Per quanto riguarda i settori, quelli più virtuosi sono i servizi finanziari (50,9%), manufatturiero (43,9%) e costruzioni (43,6%). Il commercio al dettaglio invece ha la concentrazione più bassa di pagamenti puntuali (28,4%).