Seminario, chiude il dormitorio: 25 profughi ancora senza tetto

MANTOVA –  Era una sistemazione provvisoria motivata dalle contingenze termiche invernali. La si era chiamata “operazione freddo”, e consisteva nel togliere dai bivacchi di piazza Castello quei 25 immigrati (per lo più pakistani) in attesa di permessi e regolamentazioni. Per loro l’amministrazione comunale, d’intesa con la Diocesi, aveva ricavato alloggi caldi per pernottare dal 6 novembre scorso al 31 marzo, ma con proroga al 30 aprile per via dell’irrigidimento delle temperature registrato durante il mese. Ebbene, il mese è praticamente trascorso, e già da domani per queste persone si profila lo sgombero della ex palestra del seminario di via Cairoli, ove hanno trovato ostello per l’inverno.
Per loro non si può nemmeno aprire la porta del dormitorio comunale di via Ariosto, in fase di ristrutturazione. Ma allo stato dell’arte non è chiaro quale domani sortiranno questi soggetti senza fissa dimora, né ci è stato possibile verificare se in Comune sia stato predisposto un “piano B” per evitare che i 25 tornino a dormire in piazza Castello.
«Il rischio è avere dei soggetti senza fissa dimora che dormiranno nelle strade della città o in qualche rifugio occasionale poco sicuro», avverte il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri. A detta del quale siamo in presenza della solita «bomba sociale da disinnescare prima che abbia risvolti negativi e situazioni borderline da gestire. È chiaramente un caso che va risolto sin da subito o con la proroga degli spazi offerti dal Seminario o con qualche situazione abitativa temporanea offerta dalle associazioni che gravitano attorno all’assessorato ai servizi sociali. A questo centrosinistra è doveroso ricordare che l’inclusione sociale vale per tutte e quattro le stagioni dell’anno».
L’amministrazione, dal canto suo, non sa dare certezze in merito. Il sindaco Mattia Palazzi ha posto la questione in capo ai servizi sociali, e in particolare all’assessore Andrea Caprini. A lui il compito di risolvere un problema cogente e davvero contingente. Entro domani.