MANTOVA A un mese dall’inizio dell’anno scolastico per quel che riguarda il trasporto pubblico è ancora il primo giorno di scuola e se le cose non cambieranno la bocciatura è più che assicurata. Uno dei punti nevralgici del sistema trasporto per gli studenti che ogni mattina dovrebbero arrivare in città in tempo per entrare in classe prima che suoni la campanella, è l’attraversamento del fiume Po. Fermo restando che la chiusura al passaggio degli autobus sul ponte di San Benedetto Po non è certo una novità dell’ultima ora, proseguono i gravi disagi per gli utenti. Il problema principale è quello del tragitto degli autobus nel tratto dell’A22 tra Pegognaga e Mantova Sud: non sono ammessi passeggeri in piedi in questo tratto; per questo motivo questi ultimi vengono fatti scendere a Pegognaga prima che l’autobus entri al casello. Sono almeno tre gli autobus che scaricano passeggeri che restano in attesa dell’ultimo autobus, quello che raggiunge Mantova senza passare per l’autostrada, e che quindi ci mette molto più tempo. Il risultato è che i malcapitati dell’ultimo autobus non possono evitare di entrare in classe in ritardo. In attesa che l’Apam dia una semplice occhiata al numero di abbonati che dall’Oltrepò devono raggiungere la città con le linee di autobus che percorrono il tratto autostradale, ogni mattina è un’autentica guerra per accaparrarsi un posto a sedere. «Ti sbattono giù pure se sei riuscito a sederti almeno nei posti riservati ai disabili, e non importa se non ce n’è uno a distanza di chilometri» racconta una studentessa di quarta liceo. «Quando arriva la corriera in paese si vedono delle scene deliranti – racconta un’altra studentessa -: è un corpo a corpo non solo per riuscire a salire ma soprattutto per guadagnarsi quel posto a sedere che ti garantisce di potere entrare in classe in orario». «Dovremmo ripristinare il “nonnismo” sulle corriere – scherza ma non troppo un ragazzo di quarta superiore -, perché non è possibile che questi 09 (i 14enni che frequentano la prima superiore, ndr) ti possano fregare il posto in questo modo». Tutto questo per viaggiare stipati come sardine, sperando che non tornino i tempi del Covid. L’Apam ha garantito nessun taglio alle corse degli autobus degli studenti per tutto l’anno scolastico. Il più è riuscire a salirci su questi autobus. (cad)