Truffe agli anziani: finto carabiniere smascherato da quelli veri

MANTOVA La fantasia dei truffatori, si sa, tende sempre a superare il limite del buon senso. E quando la creatività è abbinata alla poca scrupolosità, il risultato è un copione che cambia ad ogni telefonata ed un personaggio diverso per ogni vittima, come accaduto nei due episodi che negli ultimi giorni hanno impegnato i Carabinieri della provincia di Mantova.

Grazie ad un paziente lavoro d’indagine, condotto in perfetta sinergia dalla Stazione Carabinieri di Porto Mantovano e dalla Sezione Operativa del Norm di Mantova, è stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria un 64enne di Casalnuovo di Napoli che, nel giro di poche settimane, si sarebbe improvvisato prima poliziotto e poi carabiniere, tentando con inganno di sottrarre gioielli e denaro a cittadini in difficoltà.

Il primo episodio è avvenuto a Porto Mantovano. Una anziana del luogo ha ricevuto la telefonata di un uomo qualificatosi come “poliziotto”. L’uomo avrebbe detto alla vittima di essere impegnato in una delicata operazione. Con voce impostata e tono sicuro, l’individuo avrebbe riferito che il marito della donna sarebbe stato coinvolto in un fantomatico furto in una gioielleria e che, per verificare alcuni elementi investigativi, era necessario che i gioielli presenti in casa fossero immediatamente consegnati alle forze dell’ordine. Una storia costruita con ingegnosità, quasi un piccolo spettacolo telefonico in cui il truffatore recitava scrupolosamente la sua parte, convinto che la sua interpretazione sarebbe bastata ad ingannare la vittima.

Nonostante la preoccupazione iniziale, l’anziana si è confrontata con un vicino di casa, persona attenta e dotata di quel sano spirito critico che spesso si rivela fondamentale. Il vicino, ascoltata la vicenda, ha subito percepito che qualcosa non tornava e, comprendendo la delicatezza del momento, ha invitato la donna a contattare immediatamente i Carabinieri. È stato quell’intervento semplice ma decisivo ad impedire la consegna dei preziosi e ad attivare i militari della Stazione di Porto Mantovano, che sono intervenuti senza perdere tempo iniziando a raccogliere ogni elemento utile a ricostruire l’accaduto.

Da quel momento in poi è partita un’indagine minuziosa che ha richiesto attenzione, incrocio di dati e una costante verifica di segnali e movimenti. I Carabinieri hanno analizzato le telefonate, ascoltato testimonianze, ricostruito gli spostamenti dell’uomo e valutato ogni dettaglio emerso dalla testimonianza della vittima e del vicino. Un lavoro paziente, privo di improvvisazioni, che ha permesso di identificare il presunto responsabile del tentato raggiro.

Nel frattempo a Mantova la Sezione Operativa del Norm stava portando avanti un’altra indagine molto simile nelle modalità, ma purtroppo conclusasi con la consegna di denaro. Anche in questo caso, il protagonista sarebbe lo stesso individuo. Questa volta, però, il truffatore aveva scelto un ruolo ancora più impegnativo, presentandosi come un appartenente all’Arma dei Carabinieri. Indossando solo a parole una divisa che non gli apparteneva, avrebbe convinto una donna a fidarsi di lui, sottraendole diverse migliaia di euro. Il metodo era pressoché identico: un racconto improvvisato ma pronunciato con convinzione, una falsa urgenza presentata come necessaria per “procedere con le indagini”, e infine la richiesta di denaro, mascherata da atto dovuto e inevitabile.

L’analogia tra i due episodi è emersa con chiarezza man mano che gli accertamenti procedevano. La collaborazione tra la Stazione di Porto Mantovano e la Sezione Operativa del Norm, basata su uno scambio costante di informazioni e sull’analisi congiunta degli elementi, ha permesso di collegare i due casi e di ricondurli allo stesso autore. Una volta completati i passaggi investigativi, l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Mantova poiché ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, per entrambi gli episodi criminosi.

Oltre alla ricostruzione dei fatti, l’Arma dei Carabinieri ritiene fondamentale ricordare quanto sia importante mantenere alta l’attenzione, soprattutto quando si è di fronte a richieste sospette o a telefonate che parlano di incidenti, indagini o presunte urgenze. Nessun Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine chiede mai denaro o gioielli a domicilio, e men che mai chiede consegne immediate o “ritiri di beni” per ragioni investigative. Ogni circostanza dubbia va immediatamente segnalata al 112, dove personale qualificato è sempre pronto a fornire chiarimenti e, se necessario, a intervenire.

Il caso di Porto Mantovano dimostra quanto la collaborazione dei cittadini possa essere decisiva. L’intuizione di un vicino, la scelta di non sottovalutare un dettaglio, la volontà di chiedere aiuto possono trasformare un possibile raggiro in un intervento efficace delle forze dell’ordine. È proprio grazie a questa sinergia tra cittadini e Carabinieri che si riescono a prevenire truffe, a proteggere i più fragili e a ricostruire, passo dopo passo, il percorso di chi fa dell’inganno il proprio strumento.

L’Arma rinnova dunque il suo invito alla prudenza e al dialogo con le istituzioni. Davanti a qualunque dubbio, la soluzione è sempre la stessa: non consegnare nulla a nessuno e chiamare subito i Carabinieri. Una telefonata può davvero fare la

differenza e impedire che le cattive  intenzioni di pochi si trasformino in un danno per molti.