Violenza sessuale, il teste non riconosce l’imputato: è passato troppo tempo

MANTOVA  –  Stando alla versione da lei stessa resa in apertura d’istruttoria, sarebbe stata colta di sorpresa dall’uomo con cui in passato aveva avuto una lunga relazione sentimentale e, una volta cinta da dietro, sbattuta dapprima contro il muro e quindi sul letto. Un tentativo di stupro a cui una 63enne mantovana (nel frattempo non più parte civile al processo) si sarebbe opposta con tutta la forza che aveva in corpo, divincolandosi e gridando a perdifiato fino a far desistere l’assalitore a fronte del tempestivo intervento di un terzo soggetto richiamato dalla sua richiesta di aiuto. Sul banco degli imputati, circa le ipotesi di violenza sessuale e lesioni, il suo ex – un 66enne residente alle porte del capoluogo – con cui la donna aveva troncato nel 2010 dopo una quindicina di anni di rapporto extraconiugale. I fatti a lui contestati, sempre in via presuntiva, risalirebbero però ad un paio di anni più tardi quell’addio unilaterale e nello specifico al 10 luglio 2012 quando, dopo essersi offerto di aiutarla per un lavoretto in giardino, avrebbe perpetrato la paventata violenza. «Quel giorno – aveva raccontato in aula la presunta vittima – me lo ero ritrovato direttamente in garage intento ad armeggiare con il tosaerba. Una volta rincasata ero quindi stata seguita quasi a ruota da lui il quale, dopo essersi lavato le mani in bagno, mi aveva aggredita in camera da letto. Prima cercando di baciarmi e quindi, bloccata per le braccia, spintonandomi contro il muro e infine gettandomi sul letto. In preda al panico avevo iniziato ad urlare mentre lui mi palpeggiava da sopra la gonna. Ma per fortuna era intervenuto in mio soccorso un giovane del Bangladesh che abita lì vicino e che avevo allertato in precedenza per darci una mano in giardino». Proprio il ragazzo, escusso ieri in aula come teste, ha però raccontato, a fronte di spiccate difficoltà linguistiche, di non ricordare bene l’identità di quell’uomo visto quel pomeriggio allontanarsi in tutta fretta dall’abitazione della persona offesa. Prossima udienza il 7 ottobre.