PARMA Programma interamente brahmsiano per il secondo appuntamento della Stagione Concertistica 2024, realizzata da Società dei Concerti di Parma: lunedì 19 febbraio 2024, ore 20.30, il Quartetto Indaco con Eleonora Matsuno, Ida Di Vita, Jamiang Santi, Cosimo Carovani, interpretano il Quartetto per archi in do minore, op. 51 n. 1 e, insieme al pianista Alessandro Taverna, il Quintetto per pianoforte e archi in fa minore, op. 34 di Johannes Brahms. Il concerto segna il debutto al Teatro Regio per entrambi i protagonisti della serata, annoverati tra gli interpreti più affermati della loro generazione a livello internazionale.
Tra mistero e tensione, rigore e spontaneità, il programma ci immerge nella poetica del compositore di Amburgo negli anni in cui, dopo un lungo confronto con i modelli del passato, porta a compimento i primi due importanti lavori cameristici.
Il Quartetto op. 51 n. 1, che occupa la prima parte del programma, fu completato nel 1873 dopo ben otto anni di lavoro. “Dopo averne cestinati almeno una ventina negli anni precedenti – spiega Giuseppe Martini nelle note al programma, non avrebbe del resto affrontato l’ardua prova del quartetto se non si fosse sentito pronto, se non avesse avvertito più lontani i passi del gigante Beethoven. Questo quartetto passa per essere austero e drammatico, invece è solo perché non si lascia più sedurre dai temi e li varia minuziosamente, è l’autocontrollo della riflessione sull’azione”.
Anche il Quintetto op. 34 conobbe una complessa vicenda compositiva: nato inizialmente come quintetto per archi, poi trascritto per due pianoforti, la composizione vide la luce tra il 1862 e il 1864 tra Amburgo, sua città natale, e Baden-Baden, durante un soggiorno a casa di Clara Schumann. Fu solo da allora che il compositore iniziò a dedicarsi con una maggiore regolarità alla musica da camera, genere a cui affidò, negli anni a seguire, la sua poetica più autentica e profonda.