MARCARIA – Scoppia la polemica sul piano tariffario della raccolta rifiuti, approvato nel corso del consiglio comunale che si è svolto martedì sera. A dare fuoco alle polveri è la minoranza, con il consigliere Stefano Simonazzi che accusa l’amministrazione comunale di continui rincari, anno dopo anno, proprio in relazione alla Tari. Dal canto suo il Comune, per bocca del sindaco Carlo Alberto Malatesta, smentisce con veemenza e invita i cittadini a «informarsi su ciò che viene deciso in consiglio, perché dalla minoranza arrivano solo panzane».
«Da quando questa amministrazione si è insediata – accusa Simonazzi – osserviamo cinque anni consecutivi di aumenti della tassa rifiuti e, come se non bastasse, questo aumento continuerà ogni anno anche per i prossimi, come si può leggere dalla relazione quadriennale del piano finanziario. Dal 2017 al 2022 gli aumenti sono stati complessivamente di 60mila euro che diventeranno 120mila nel 2025 passando da 833mila complessivi a 953mila euro: un aumento del 15% che graverà su imprese e famiglie, senza che la qualità del servizio sia migliorata. Negli anni questa amministrazione ha scelto di scaricare tutti gli aumenti sulle famiglie, gravando sempre di più, quindi, sui bilanci famigliari. Non possiamo che sottolineare ancora una volta – conclude il consigliere di minoranza – che questa amministrazione da anni continua a caricare la tassazione sulle famiglie senza dare in cambio un proporzionale aumento e miglioramento dei servizi».
La risposta del sindaco Malatesta però non si fa attendere: «Dalla minoranza, come sempre, arrivano solamente frottole. L’aumento della tariffa rifiuti in ordine di una percentuale minima ed è riferito solamente all’aumento dell’Istat. La minoranza come al solito prova a sollevare dei polveroni basati sul nulla. Se ci sono aumenti, lo voglio ripetere, sono minimi e si stanno verificando in tutti i Comuni: anzi, Marcaria stana andando in controtendenza. Malatesta dovrebbe leggere bene le carte, essere intellettualmente onesto e informarsi, invece che cercare di fare notizia in modo miserevole».