Aggressione a Poggio al macchinista, l’appello della Regione: ”L’esercito nelle stazioni”

MANTOVA – È caccia all’uomo: nel mirino dei carabinieri della Compagnia di Gonzaga i quattro soggetti che nel primo pomeriggio di martedì hanno aggredito il 33enne bolognese Gastone Fusco, macchinista del treno regionale 17901 da Poggio Rusco verso Bologna.
La gang, dopo aver pestato il dipendente di Tper, che era arrivato in soccorso della collega capotreno (originaria di Faenza), si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. I Cc mantovani, subito dopo essere arrivati alla stazione di Poggio, hanno immediatamente diffuso un’allerta ad ampio raggio al fine di rintracciare i quattro aggressori, dei quali per ora vi sarebbero poche tracce.
Intanto all’indomani dell’aggressione al macchinista l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato propone che lungo le linee ferroviarie venga inviato, oltre ad un maggior numero di agenti della Polfer, anche militari dell’esercito italiano. «Cosa altro deve succedere – afferma l’assessore regionale lombardo – perché sulle linee ferroviarie più critiche si mettano i militari e si aumenti la presenza della Polfer? Anche questo episodio non basta per alzare l’asticella dell’attenzione verso una situazione ormai diventata paradossale. E i responsabili delle aggressioni sono ancora ragazzi stranieri probabilmente arrivati da Milano, secondo le ricostruzioni, come quelli che molestarono le ragazze di ritorno da Peschiera del Garda lo scorso 4 giugno. I sindacati ormai non sanno più come dirlo: per loro esiste una vera emergenza sicurezza treni e di certo non si può dargli torto. Dal canto loro – prosegue De Corato – le aziende di trasporto su rotaia fanno il possibile, dotando ormai tutte le carrozze di telecamere e bisogna specificare che non spetta loro la sicurezza dell’ordine pubblico. Come Regione stiamo facendo la nostra parte: dopo l’accordo con la Prefettura di Lecco, in via di definizione quello con Varese. Con questo protocollo ci sarà la sinergia nei controlli e nelle stazioni anche le polizie locali potranno fare la loro parte. La ricetta più immediata – conclude l’assessore – è pattugliare le tratte pericolose con i militari in carrozza perché gli agenti della Polfer, nonostante le promesse del ministro Luciana Lamorgese, non sono mai arrivati».
Nel frattempo dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa di Bologna, dove il treno era destinato, arrivano la richiesta di maggiore sicurezza e solidarietà: “Denunciamo sempre tali episodi, ma senza risultati. Andremo avanti per la totale sicurezza sui treni”.