MANTOVA – Mantova si pone all’avanguardia nel dibattito sull’Intelligenza Artificiale (IA) con la sottoscrizione del “Protocollo d’Intesa sull’Intelligenza Artificiale”, firmato ieri mattina nel Palazzo Vescovile. Una Carta dei Valori che sancisce l’impegno delle istituzioni locali nel promuovere un uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie digitali. Al tavolo della firma erano presenti numerosi rappresentanti del mondo economico, sociale e istituzionale mantovano: la Diocesi di Mantova, Fondazione Univer Mantova, Fondazione Comunità Mantovana, Fondazione Bam, la Camera di Commercio, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confagricoltura, Apindustria, Cgil, Cisl Asse del Po, Uil, Coldiretti e la Banca di Credito Cooperativo di Rivarolo Mantovano, oltre all’Ucid Mantova. Nel suo intervento introduttivo, Francesco Righi, referente del Tavolo del Bene Comune, ha evidenziato il valore di questo accordo: «Siamo contenti di poter convergere su alcuni valori fondamentali e su un impegno concreto per affrontare le sfide etiche e morali che l’Intelligenza Artificiale porta con sé». Ha poi ringraziato tutti i firmatari e in particolare il Vescovo Marco, sottolineando il ruolo della Diocesi come promotrice del dialogo tra istituzioni e comunità. Tra i relatori, è intervenuto anche il giornalista e social media manager di Avvenire, Luigi Rancilio, che ha tracciato un quadro storico dell’IA, ricordando che «se da un lato siamo di fronte a un’enorme rivoluzione tecnologica, dall’altro è fondamentale capire come gestire l’IA senza perdere il controllo sulla nostra autonomia decisionale». A sottolineare l’aspetto etico della questione è stato il Vescovo di Mantova, Marco Busca, che ha accolto i partecipanti con parole di riflessione profonda: «Non è questione di essere pro o contro la tecnologia, ma di chiederci quale etica debba guidare il nostro rapporto con essa. Le decisioni variano in base ai fattori culturali e ai paradigmi morali, e questo ci mostra quanto sia complesso stabilire regole condivise». Busca ha poi evidenziato l’importanza dell’approccio europeo all’IA, basato su principi di trasparenza, assenza di discriminazione e centralità della persona umana, affermando che «l’etica deve essere parte integrante dello sviluppo tecnologico, e non un ripensamento a posteriori». Il Protocollo sottoscritto mira a garantire che l’IA sia uno strumento al servizio dell’essere umano e non un fine a sé. Ha durata di tre anni, e tra gli obiettivi principali si evidenziano: Il riconoscimento della centralità della persona e il rifiuto di delegare decisioni che riguardano la dignità e la vita umana alle macchine; L’uso dell’IA come strumento di bene comune, senza finalità egoistiche o speculative; Un approccio basato sull’ecologia integrale, che tenga conto degli aspetti sociali, ambientali ed economici della tecnologia. Il documento prevede inoltre la costituzione di un gruppo di studio coordinato dalla Diocesi, che avrà il compito di analizzare gli effetti dell’IA sul territorio mantovano, con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete e sostenibili. La firma del Protocollo rappresenta un passo significativo per la città, che si propone come modello di riferimento nel dibattito sull’etica dell’IA.