Castiglione E’ stato l’acquisto più atteso in casa Castiglione, e non si è fatto pregare in queste prime due giornate, dando un’impronta tutta nuova alla fase offensiva dei mastini, che l’anno scorso avevano particolarmente sofferto. Stiamo parlando dell’esperto bomber Nicola Ferrari, classe 1983, con un curriculum stellare: serie C con Lumezzane, Pergocrema, Verona, Venezia e Vicenza, serie B con Lanciano, Modena, Spezia, Crotone, Albinoleffe e Verona. Dati gli ottimi rapporti con patron Laudini, che già da qualche anno prova a portarlo alla sua corte, stavolta ha accettato la sfida, e la sua presenza si è fatta sentire, soprattutto le difese avversarie hanno sofferto non poco. «Mi sono trovato bene da subito in questo ambiente – ha detto Ferrari -, sono contento perché nelle prime due partite abbiamo raccolto il massimo. Meglio di così non si poteva partire. Io però ho sempre avuto fiducia in questo gruppo, sin dalla preparazione: c’è parecchia qualità. Puntiamo a mantenere la categoria, ma con impegno, concentrazione massima e magari un pizzico di fortuna possiamo ottenere anche di più». Ferrari ritrova l’Eccellenza dopo quasi vent’anni: l’ultima esperienza è datata 2003/2004 con la maglia del Salò, con la bellezza di 19 reti in 29 partite. Nelle ultime tre stagioni, invece, ha militato in D col Crema.
«Ho visto una categoria molto competitiva. Certo, c’è meno qualità rispetto alla quarta serie, com’è normale che sia, ma il tutto è compensato dall’agonismo. E ho visto tanti giovani da “sgrezzare” un pochino. Ribadisco comunque che il Castiglione può fare un buon campionato e giocarsela con entusiasmo, pur non essendo una corazzata».
Ferrari col suo gol ha deciso la partita di Rezzato: quello che ci si attendeva da un giocatore chiamato per essere una sorta di “guida” in campo. «Ad una certa età te lo imponi da soli, di provare ad essere un esempio per ragazzi che potrebbero essere i tuoi figli. Io parlo molto e sono esigente, ma cerco di non esagerare. Vorrei trasmettere alle nuove leve la voglia di lottare sino alla fine, senza mai tirarsi indietro». E il gol a Rezzato, giunto poco prima del 90’, è la migliore delle dimostrazioni pratiche: «Bravo Mangili a mettere quella palla, io mi sono fatto trovare pronto. Dopo un paio di interventi poco ortodossi da parte dei loro difensori, sono riuscito a spuntarla».