MANTOVA «Ho speso un terzo del budget che mi aveva messo a disposizione il presidente per gennaio. È una mia scelta, condivisa col mister. Perchè credo in questo gruppo e sono sicuro che ci porterà alla salvezza». È il passaggio chiave della chiacchierata fiume concessa dal dt del Mantova Christian Botturi alla stampa, all’indomani della chiusura della sessione invernale del mercato. In biancorosso sono arrivati “solo” due giocatori: il terzino sinistro Giordano e il centrocampista Paoletti, entrambi scuola Samp. «Il primo è arrivato subito – fa notare Botturi – e ciò significa che avevamo le idee chiare. Paoletti è stata un’opportunità che si è presentata e ci è sembrata interessante».
Il dirigente dell’Acm spiega la linea seguita dalla società: «Abbiamo optato per due rinforzi perchè nutriamo grande fiducia in questo gruppo. Prendere tanto per prendere non ci interessava. E poi contiamo sui rientri di Radaelli, Ruocco e Brignani, che nel girone d’andata hanno avuto qualche problema fisico. È come se fossero nuovi acquisti. Stesso discorso per Aramu: mentirei se vi dicessi che sono felicissimo per il suo rendimento, ma purtroppo è incappato in un problemino che si è trascinato nel tempo. Ora finalmente sembra risolto e sono sicuro che Mattia ci darà una grossa mano». Botturi racconta: «Ho letto tanti nomi accostati al Mantova, che in realtà non abbiamo mai trattato. Vi assicuro che sono stati di più i giocatori che ci hanno richiesto club di Serie A e B, e dall’estero. È uscito il nome di Fiori, ma non era l’unico. Il presidente Piccoli si è impuntato: “non è il momento di cedere, prima di farlo dobbiamo fare tanto a Mantova”. Questo significa che la società è sana e che punta a crescere in futuro».
Per chiudere il discorso mercato, il dt tradisce un pizzico di amarezza sulle mancate uscite: «Anche qui il presidente era stato chiaro: “se qualcuno non è contento o vuole giocare di più, parli pure con Botturi. Non vogliamo musi lunghi”. Io mi sono messo all’opera per cercare un’opportunità per qualcuno, ma evidentemente devo aggiornarmi su Google Maps per individuare piazze più grandi e appetibili». Il velato riferimento è a Panizzi, che ha rifiutato una dopo l’altra svariate offerte dalla Serie C. Botturi però precisa: «Nessuna rottura con Erik, che continuerà ad allenarsi regolarmente col gruppo, perchè noi non mettiamo fuori rosa nessuno. Ma è un dato di fatto che le gerarchie siano cambiate. Non c’entra l’atteggiamento: lui è sempre stato esemplare da questo punto di vista. Le motivazioni sono semplicemente tecniche e fisiche. Questo glielo abbiamo comunicato già a fine dicembre, ma lui ha preferito comunque rimanere con noi, a costo di rimanere ai margini. Secondo me doveva approfittare delle tante richieste che aveva, ma ognuno fa le sue valutazioni e io le rispetto».
Tanta fiducia ai giocatori ora dev’essere ripagata. Su questo punto Botturi non transige, anzi lancia un messaggio sibillino: «Come noi crediamo in questo gruppo, devono crederci anche i ragazzi. Mi piacerebbe che guardassero di meno quel che fanno i compagni e si concentrassero di più su se stessi. Con loro sono stato schietto e sincero, comunicando prima di Modena che non sarebbe arrivato più nessuno. Adesso tocca a loro: ci sono 42 punti a disposizione, devono prendere il brodino, andare a letto presto e dimostrare di essere degni della B. Perchè ancora non lo sono. Solo dopo che avranno conquistato la salvezza, potranno considerarsi giocatori di B».
Il discorso si sposta allora sul campo. Botturi ammette di non aver digerito la sconfitta di Modena: «È la prima volta che mi capita. Sono dispiaciuto perchè ho visto davvero un buon Mantova. E deluso perchè volevamo regalare un mezzo sorriso al presidente che in mattinata aveva perso il papà». I biancorossi hanno preso a subire troppi gol: «Non è un problema di difesa – sottolinea il dirigente bresciano – . E non è nemmeno un problema collettivo, di sistema di gioco. Sono semplicemente errori individuali che dobbiamo evitare. E poi servono maggior concretezza e cattiveria, per far sì che gli episodi girino prima a nostro favore. Anche nel derby di Modena non è accaduto: l’abbiamo avuto a inizio partita, ma non siamo stati abili a sfruttarlo e al primo affondo gli avversari hanno segnato».
Perentorio il dt sull’obiettivo del Mantova: «Lo diciamo da quest’estate: è la salvezza. In questo momento non possiamo permetterci altri ragionamenti. Credo che la si toccherà a 46 punti. Sabato affronteremo il Sassuolo. Sono i più forti, è la classifica a dirlo. Ma noi, spinti dalla passione dei tifosi, vogliamo giocarcela a viso aperto come facciamo con tutte».