Calcio Serie B – Christian Botturi: “Così il Mantova potrà dire la sua anche tra i cadetti”

Christian Botturi
Christian Botturi

MANTOVA È un Christian Botturi a tutto tondo, quello che ha ricevuto ieri la stampa per svelare le prime anticipazioni sul Mantova che affronterà da neopromosso il campionato di Serie B. Una lunga chiacchierata che ha toccato svariati temi su un futuro tutto da scrivere, con tante sfide non semplici da affrontare. Ma che poggia comunque su buone basi.
Direttore, partiamo dalla Supercoppa. Quali indicazioni vi ha dato?
«La consapevolezza che abbiamo un’ottima base da cui ripartire. Non siamo riusciti a vincere il trofeo, ma le due partite con Cesena e Juve Stabia hanno confermato la forza della nostra identità e delle nostre idee».
Ora la squadra va in vacanza e la palla passa a lei…
«Lo so bene, e già immagino i voli pindarici che faranno i miei colleghi sul Mantova e su chi prenderemo. Questo perchè dal di fuori veniamo percepiti come un qualcosa di grande. Come un baobab. Il fatto è che un anno fa abbiamo iniziato a seminare una pianta che non aveva le radici del baobab, ma doveva crescere con calma».
Questo può crearvi problemi?
«Assolutamente no. Però è un dato di fatto che dobbiamo irrobustire queste radici. Fuor di metafora: la società deve rinforzarsi sì dal punto di vista tecnico, ma anche strutturale».
Facciamo qualche esempio?
«Ci saranno alcuni innesti, perchè la Serie B presuppone un salto di qualità non solo sul campo. Per esempio in segreteria; e nell’area comunicazione, per raccontare meglio Mantova e il Mantova sui social. Verrà potenziata anche l’area medica. Fermo restando che la struttura della società rimarrà sempre snella. Non arriverà nessun direttore generale perchè il nostro dg è il presidente Piccoli, uno che vive la società tutti i giorni in maniera attiva, in sinergia con me e Raffa».
Altre novità?
«Potenzieremo l’area scouting. Accanto a Telluto ci saranno 3-4 persone che gireranno per noi in Italia, più una all’estero».
Quali programmi per il settore giovanile?
«Puntiamo a una sinergia più forte tra la prima squadra e la Primavera. E a consolidare il rapporto con le società del territorio, un percorso già avviato quest’anno grazie all’ottimo lavoro di Marco Fioretto».
Sul fronte prima squadra, come procede il suo lavoro in questi giorni?
«Sto incontrando individualmente ogni giocatore. Fosse per me confermerei tutti, perchè tutti sono stati fondamentali per la promozione. Ma a malincuore devo fare delle scelte. Ciò premesso, dico fin d’ora che manterremo lo zoccolo duro. È una sfida: so che molti dei nostri giocatori non hanno mai fatto la B, ma sono convinto che abbiano tutte le potenzialità».
Capitolo rinforzi?
«Nessun nome, anche perchè il mercato è fermo. Dico solo che saranno 2 o 3 in difesa, 1 o 2 a centrocampo, e un paio in attacco».
Saranno rinforzi di categoria?
«La parola chiave è: sostenibilità economica. Noi vogliamo salvarci, ma senza bagni di sangue. I giocatori per primi devono sapere e accettare questo. Il nostro non sarà un budget faraonico e io sono tenuto a rispettarlo. Anche i tifosi dovranno capirlo: la Serie B sarà totalmente diversa dalla C. E a proposito di tifosi, vorrei dire una cosa».
Prego…
«Qualcuno quest’anno si è abbonato, forse invogliato dai prezzi stracciati, ma poi non si è presentato allo stadio. Ecco, vorrei che il sostegno nei nostri confronti fosse più forte, come quello che ha garantito la curva in trasferta. Mi piacerebbe che i tifosi siano sempre il nostro… 13esimo uomo in campo».
Non si diceva 12esimo?
«Il 12esimo si chiama Davide Possanzini. Forse non si è compreso fino in fondo il peso della sua permanenza a Mantova. La sua volontà di rimanere e la rapidità della società nel mandargli segnali in quella direzione. E qui bisogna ringraziare di nuovo il presidente. Per questo dico che il primo colpo di mercato l’abbiamo già fatto: è Possanzini».
C’è mai stato il rischio concreto di perderlo?
«In cuor mio no. Però c’è stata una fase in cui il chiacchiericcio poteva tentarlo. Non è successo perchè lui per primo ha voluto rinsaldare il legame col Mantova».
Quindi, tirando la riga?
«La conclusione è la seguente: con la permanenza di Possanzini, con lo zoccolo duro di quest’anno, con gli inserimenti che faremo, e con il 13esimo uomo in campo (i tifosi), andremo ad affrontare una stagione sicuramente complicata, ma nella quale possiamo dire la nostra. Questo ve lo assicuro».