MANTOVA L’asticella rimane lì, a quell’altezza, e forse è meglio lasciarla dove sta. Del resto, era stato lo stesso mister Possanzini in settimana a ribadirlo a chiare lettere: l’obiettivo del Mantova è la salvezza. Quel che eventualmente verrà in più, non è nei pensieri di viale Te. Il derby di Modena ha confermato che tanta prudenza fa rima con realismo. Innanzitutto sono i numeri a consigliare all’Acm di non volare troppo con la fantasia: il 24esimo turno che si è chiuso ieri ha sì lasciato Burrai e compagni a -2 dai play off, ma ha pure dimezzato il vantaggio sulla zona play out (da +6 a +3). Ha vinto il Brescia, ha vinto la Sampdoria, e così Sudtirol e Salernitana. Insomma, là dietro si corre e per chi precede potrebbe essere un attimo ritrovarsi impantanati nelle sabbie mobili.
Ma un ridimensionamento delle ambizioni del Mantova l’ha data soprattutto la prestazione di Modena. Tutt’altro che scadente, anzi. I biancorossi hanno per lunghi tratti dominato il gioco e creato occasioni golose: un salvataggio sulla linea di porta, una traversa, due super parate del portiere modenese, più altre circostanze che potevano essere sfruttate meglio. Eppure il tabellone recita “Modena 3 Mantova 1”. Ancora una volta i virgiliani si sono fatti infilare nel primo quarto di gara, al primo affondo degli avversari, in maniera evitabile. E non sono riusciti a capitalizzare il predominio territoriale esibito per buona parte del secondo tempo. Anche a Modena, insomma, il Mantova è sembrato una sorta di eterna incompiuta: bella a vedersi, potenzialmente letale, però vulnerabile e quindi incapace di mirare al salto di qualità.
Intendiamoci: tutto ciò non è una colpa, e qui ritorniamo alle parole di Possanzini. Il Mantova è partito per salvarsi, con un organico inferiore a quello di quasi tutte le squadre che gli stanno dietro in classifica. Sta disputando un ottimo campionato ed ha tutte le carte in regola per conservare la categoria. Rimane solo un po’ di amaro in bocca nel constatare che, con un pizzico di attenzione in più, questa famigerata asticella si potrebbe anche alzare. Ma evidentemente non è ancora l’ora (se mai scoccherà). Dunque, meglio soffermarsi sul percorso che porta alla salvezza, da affrontare con la mentalità più idonea per quel traguardo, senza distrazioni.
Purtroppo il calendario riserva ora due clienti proibitivi per il Mantova: sabato prossimo la capolista Sassuolo al Martelli; e domenica 16 il Palermo al Barbera. Ma la Serie B insegna che la sorpresa è dietro l’angolo, e allora è un dovere dei biancorossi credere nell’exploit. Certo servirà la perfezione – o qualcosa che le si avvicina.
Nel frattempo, oggi riprendono gli allenamenti. Ma, soprattutto, si chiude il mercato: a mezzanotte il gong. Il telefono del dt Botturi è sempre acceso, non si sa mai. Tuttavia, Possanzini si era già espresso sull’argomento la scorsa settimana, escludendo nuovi innesti dopo quelli di Giordano e Paoletti. In uscita, Panizzi ha rifiutato anche il Rimini e a questo punto potrebbe rimanere, ovviamente con scarsissime possibilità di giocare. Non dovrebbero muoversi nemmeno gli altri indiziati alla cessione. «Vorrei portarmi questo gruppo fino in fondo»: questo il desiderio espresso dall’allenatore. Facile che venga esaudito.