Calcio Serie C – Scotto e Guccione ancora biancorossi: “L’amore per Mantova più forte di tutto”

Scotto esulta, Guccione sorride
Scotto esulta, Guccione sorride

MANTOVA Non c’è dubbio che il primo (doppio) colpo del ds del Mantova  Emanuele Righi in chiave 2020-21 sia stato la loro riconferma. Per  Luigi Scotto e  Filippo Guccione, reduci da un’annata (anzi: più annate) super, era ora di rimettersi in gioco in Serie C. Farlo col Mantova, che loro stessi hanno contribuito a portare nel calcio professionistico a suon di gol, sembrava la soluzione più logica. Senonchè la concorrenza si è buttata a capofitto sui due, offrendo loro prospettive (anche e soprattutto economiche) più che allettanti. Gigi e Pippo ora possono ammetterlo, ma con altrettanta franchezza confessano che la voglia di assaggiare la C col Mantova ha prevalso su tutto.
 Decisione sofferta, anzi no – Racconta Scotto: «In effetti qualcuno mi ha fatto vacillare. Mi sono state avanzate offerte quasi irrinunciabili. Però la mia ambizione di affrontare la Serie C col Mantova è stata superiore. Sarò pazzo ma… è così e non me ne pento. Volevo proseguire col Mantova, in un campionato che ho già frequentato e pure vinto in passato (anche se era C2), però con una maturità diversa e con maggiore esperienza. Aspettavo la chiamata della società. È arrivata e ci siamo venuti incontro». Una versione, questa, che coincide con quella di Guccione. «Sono contentissimo – afferma Filippo – . Le parole giuste le ha dette il ds: la società ha fatto un passo importante verso di noi e noi verso di lei. Anche a me erano giunte offerte interessanti, non posso negarlo. Ma, come ho sempre detto, prima di prenderle seriamente in considerazione volevo parlare col Mantova. Perchè, se ci fossero state le condizioni giuste (e non parlo a livello economico), la mia scelta sarebbe caduta sul Mantova. Ci siamo venuti incontro e, a quel punto, non ho avuto dubbi».
 Retroscena – Il lieto fine della (comunque breve) telenovela rivela gustosi aneddoti: «Non potete immaginare quante volte io e Gigi abbiamo affrontato questo discorso – dice Guccione – . Ci sentivamo minimo due volte al giorno: “cosa fai tu?”, “se resti, resto anch’io” e cose simili». «Per non parlare – interviene Scotto – di quando leggevamo sui social i commenti dei tifosi, preoccupati per tutte le notizie che uscivano sul nostro conto. E noi che non potevamo dire la nostra. Anzi, fatemeli ringraziare i tifosi. Per tutta la stima e l’affetto che mi hanno dimostrato e che non mi aspettavo. Se ho scelto di rimanere a Mantova è anche grazie a loro». Parole condivise da Guccione: «Anch’io soffrivo a leggere certe indiscrezioni – dice – . Ma ho sempre detto “prima il Mantova” e ho mantenuto la parola. Il contatto con l’Acm e il direttore, in realtà, non si è mai fermato. Ora il mio sogno è giocare in un Martelli pieno».
 Voglia di rivincita – Ma cosa rappresenta la C per i due bomber biancorossi? «Come dicevo – risponde Scotto – è un campionato che conosco ma da cui manco da 5 anni. Devo dire – aggiunge sorridendo – che il Mantova mi ha sempre ispirato: gli ho segnato ai tempi dell’Alessandria, del Santarcangelo e del Savona. Quando giocavo nel Savona, feci gol al Martelli. È il momento di farmi… perdonare! Premesso che non sappiamo in quale girone finiremo, se dovessi indicare uno stadio dove non vedo l’ora di giocare rispondo Reggio Emilia». Una scelta, quest’ultima, condivisa da Guccione «perchè lì ci gioca anche la Serie A (ospita le gare interne del Sassuolo,  ndr). Ma cito anche Modena, Cesena… e tanti altri». Per Guccione la C è qualcosa in più di una rivincita: «Io in terza serie ho giocato solo due anni – racconta – , poi mi dissero che non ero all’altezza e scesi in D. E poi ancora più giù in Eccellenza. Capite quanta voglia abbia di dimostrare che sono cresciuto. Che in C stavolta ci posso stare. È col Mantova che mi sono conquistato questa possibilità, mettendocela sempre tutta. Ecco perchè non intendo perdere questa occasione. E voglio sfruttarla con questa maglia, perchè la sento mia».
 I tre tenori – A questo punto, per rivedere il trio delle meraviglie, manca solo il rinnovo di Cristian Altinier. «Eh già – annuisce Guccione – , ora aspettiamo il terzo!». Scotto allarga l’orizzonte: «Io parlerei di… cinquina delle meraviglie. Anzi di più. È indubbio che con Pippo e Cristian abbiamo raggiunto un’affinità importante, ma se abbiamo raggiunto certi numeri il merito è di chi ci ha messo nelle condizioni migliori. Quindi di tutta la squadra. Per questo, in cuor mio, spero che vengano confermati più giocatori possibile».
 Non resta che… – «…ricominciare – conclude Guccione – . Ancora non sappiamo quando, ma personalmente non vedo l’ora di andare in ritiro. Con lo stesso compagno di camera. Chi? Ma il sardo, naturalmente». Le difese avversarie sono avvertite.