Ciclismo – Edo Affini: “Vi racconto il mio Giro tutto in salita”

Edoardo Affini
Edoardo Affini

MANTOVA Si è chiusa domenica, con la passerella nella capitale, la quinta avventura di Edoardo Affini al Giro d’Italia. Viste le disavventure che hanno colpito la Visma Lease a Bike, presto decimata da un subdolo virus influenzale, aver completato la corsa rosa per il campione di Buscoldo è già un grande successo. L’anno scorso aveva scortato il capitano Roglic alla vittoria, in altre occasioni era andato vicinissimo alla vittoria di tappa. Questo, invece, è stato un Giro un po’ in sordina per la corazzata giallonera, che ha vinto “solo” una tappa (la nona, da Avezzano a Napoli) con Olav Kooij e ha chiuso la corsa con appena quattro corridori. Libero da compiti di gregario, seppur debilitato a sua volta dall’influenza, Edo non ha trovato la zampata vincente, ma si è comunque messo in mostra nella crono di Castiglione e in varie fughe. «A conti fatti – racconta Affini – posso ritenere positiva questa edizione del Giro d’Italia. Siamo partiti con l’obiettivo di vincere qualche tappa e ci siamo riusciti a Napoli. Anche per la classifica generale eravamo messi bene, ma i problemi fisici che hanno colpito i miei compagni, costringendoli ad abbandonare la corsa, hanno indotto lo staff tecnico a cambiare strategia».
Tu, però, non hai mollato fino a Roma…
«A Napoli non stavo bene e allora ho preferito non sprecare energie. Poi mi sono ripreso ed è una bella soddisfazione essere riuscito a completare un altro Giro».
La cronometro di Castiglione, praticamente a casa, è stata certamente il punto più alto del tuo Giro…
«Prima di parlare della mia prestazione vorrei sottolineare come sia stato davvero emozionante vedere lungo il percorso tantissime persone. C’è sempre tanto pubblico alla partenza e all’arrivo, ma lungo le nostre strade mi sono reso conto della passione dei mantovani per il Giro».
Li hai ripagati con un ottimo 10° posto…
«E sono soddisfatto. Anche perchè ricordo che, escluso Ganna ovviamente, e in parte Pogacar, tra il terzo classificato e il sottoscritto i distacchi erano abbastanza ristretti».
Dalla seconda settimana ti abbiamo visto spesso in fuga…
«Usciti di scena i capitani, e ristabilito fisicamente, ho cercato, insieme ai tre compagni di squadra rimasti, di inseguire un successo di tappa. Ci abbiamo provato, ma la salita non era il nostro terreno e le squadre dei velocisti hanno chiuso tutte le fughe nelle altre tappe».
Chiusa la parentesi Giro d’Italia, quali saranno i prossimi impegni?
«Qualche giorno di riposo e poi farò il Giro del Belgio, dal 12 al 16 giugno. Quindi i Campionati Italiani. In seguito mi riunirò con i compagni di squadra per un periodo di preparazione in altura e tornerò a gareggiare con molta probabilità ai primi di agosto».