Rugby serie C1 – Mantova, il dt Giop: “In disaccordo con le scelte della Fir”

Stefano Giop
Stefano Giop

MANTOVA Il Rugby Mantova prosegue regolarmente gli allenamenti agli ordini di coach Cavazzoni, nonostante il campionato sia stato annullato. Lunedì infatti la Fir, dopo il Consiglio Federale in videoconferenza, ha deciso di mettere la parola fine sui tornei dalla serie A in giù, il cui inizio era già stato rinviato più volte e poi previsto per aprile. Stesso discorso deve farsi per gli atleti del settore giovanile: fermi anche loro. Nulla da fare nemmeno per il Calvisano-Mantova che avrebbe dovuto disputare il torneo di serie A. Dopo qualche allenamento in comune nel Bresciano, le atlete virgiliane ora si allenano al Migliaretto con le ragazzine dell’Under 16; il resto invece fa attività a Calvisano. Michela Merlo,  dal canto suo, si allena anche da sola. La prossima settimana (dal 12 al 14) sarà impegnata a Parma nel raduno della nazionale femminile. Deciso per l’annullamento dei tornei di serie A, B e C, la Federazione ha optato per sostituirli con un’attività agonistica facoltativa, organizzata a livello regionale o interregionale con il supporto dei Comitati Regionali. E prevede, da parte di tutte le società intenzionate a parteciparvi, l’ottemperanza al protocollo ad oggi in vigore per la disputa del Campionato Italiano Peroni TOP10, con l’obbligo di sottoporsi a tampone settimanale per tutti i membri del Gruppo Squadra. Qual è il pensiero in casa del Rugby Mantova? «Sono in disaccordo con quanto è stato deciso dal Consiglio federale – afferma il dt  Stefano Giop  – Il motivo è semplice: era prevedibile che fosse adottata una soluzione del genere dopo tutti i rinvii. E l’aver annunciato sempre nuove date sul possibile inizio dei vari campionati nazionali, non è che lasciasse presagire qualcosa di positivo. Era forse meglio, a mio avviso, decidere di fermare i campionati subito, senza aspettare l’ultimo momento. Le società, ad esempio, hanno dovuto mantenere gli organici, tenendo presente che dalla serie A in giù la gente lavora o studia. Vedremo cosa accadrà per quanto riguarda l’attività agonistica alternativa, il cui scopo è quello di poter giocare, far fare attività a quelle società che prenderanno parte ai tornei. Però è anche vero che sarebbe stato più utile e importante dare priorità e favorire l’attività giovanile, incentivare i vivai, piuttosto che l’attività senior. Soprattutto perchè parecchi club fanno affidamento sul vivaio come ricambio per la prima squadra, visto e considerato che le risorse economiche sono sempre più limitate e si va avanti più che altro con tanto entusiasmo e tanta passione».