PEGOGNAGA – «Il mio divertimento preferito da ragazza? La cucina», dice con convinzione Nives Carra, oggi, 5 novembre, compie cent’anni, festeggiata dalla figlia Catia e dai parenti più stretti. «Poiché mamma doveva lavorare in campagna e accudire la stalla col babbo che non poteva permettersi d’assumere un bifolco non bastando i guadagni della terra, ancora bambina, sono diventata la cuoca di famiglia. Per me era un gioco. Mi permetteva d’essere creativa. Non ho imparato altri giochi tipicamente femminili, non avevo tempo di farmi delle amiche. L’unico gioco nel quale mi destreggiavo più dei ragazzi era “a li búrèli”, quello con le biglie di terracotta, passatemi da papà e zio. Non ho mai visto né mare né montagne. Ho soltanto lavorato. A 60 anni la prima gita della vita. Sono andata a Roma. L’ha pagata mio figlio Sante, morto giovane». Per convolare a nozze, a 19 anni, il suo innamorato Achille Martinelli aveva ottenuto la licenza dal fronte greco-albanese, per poi tornarvi il giorno dopo. «Perciò mi sono accasata dai suoceri». E il viaggio di nozze? «Come vias ad nòsi à sunt andàda a s-ciarì lì bàrbini, a raccogliere barbabietole». A festeggiarla sarà anche il sindaco Matteo Zilocchi.