Meloni ottimi e prezzi bassi , ma si teme il crollo dei consumi

MANTOVA – È partita bene, per Coldiretti Mantova, la campagna 2020 del melone, secondo le prime stime dei produttori e non si avvertono, quindi, per ora conseguenze negative legate al Covid. Anche se, precisa l’associazione di categoria, si tema il calo dei consumi per l’assenza di turisti, soprattutto nelle aree litoranee. Si ricorda che il melone rappresenta la coltura principe del territorio con circa 2.500 ettari coltivati e dal 2014 vanta anche una denominazione Igp ed è indicato come frutto per le proprietà antiossidanti e antitumorali. Da non sottovalutare, poi, sempre per quando riguarda la produzione che questa è un’ottima annata, agli antipodi rispetto al 2019, caratterizzato da un maggio eccessivamente piovoso, che finì per compromettere la qualità iniziale. «In questa fase di inizio stagione il mercato sta facendo i conti con una minore produzione proveniente dalla Sicilia, dalla Campania e dal Veronese, orientato quest’ultimo su varietà precoci – afferma  Francesca Nadalini , imprenditrice di Santa Croce con circa 300 ettari destinati a melone e cocomero -. Le temperature di questi giorni, fra l’altro, invitano al consumo e invogliano l’acquisto di frutta. In questo momento, tra l’altro, ci stanno chiedendo prodotti prevalentemente da Svizzera e Francia, complici i cali produttivi che si sono verificati in Spagna e Francia – prosegue Nadalini – ma si stanno muovendo anche dalla Germania e dal Regno Unito”.  Gianni Bombarda  di Sermide coltiva 54 ettari di meloni e cocomeri fra pieno campo e serre. “Quest’anno prevedo una diminuzione di circa il 20% della produzione in serra rispetto a un’annata standard e anche sul pieno campo dovremmo fare i conti con una diminuzione delle quantità – preconizza -. Vendiamo sui mercati di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Cesena, Bergamo e nella grande distribuzione”. I timori di Bombarda sono legati all’assai probabile ridimensionamento del turismo. “I mercati rivieraschi sul mare, da Cesana e Rimini a Livorno non smaltiranno mai le quantità degli anni precedenti, col rischio di ritrovarsi a stagione in corso un surplus di prodotto che ingessano i prezzi”, dice. Soddisfacenti i prezzi, per ora, che – rileva Coldiretti Mantova – oscillano tra i 2,30 e i 2,80 euro al chilogrammo, con punte minime di 1 euro e massime, per l’altissima qualità, che toccano anche i 4 euro al chilo. Per Lorenzo Pezzali di Viadana, produttore di melone a residuo zero per la gdo, in sperimentazione con l’Università di Bologna, il momento della raccolta anche in serra slitterà più avanti. “Quest’anno abbiamo assistito al paradosso della stagione perfetta – spiega -: il clima è stato de migliori, ma proprio per questo le piante hanno allegato meno. E così, da 6-7 meloni per pianta, quest’anno mediamente ne avremo cinque. La conseguenza? Minori quantità e, prevedibilmente, prezzi più alti, anche se al produttore, conti alla mano, resterà appena il giusto per non andare sotto i costi».