GOVERNOLO (RONCOFERRARO) L’amministrazione comunale di Roncoferraro si dice pronta ad avallare il tempo prolungato richiesto dai genitori della futura prima elementare della scuola elementare “Vittorina Gementi” di Governolo. «Da amministratori abbiamo ovviamente il massimo rispetto delle obiezioni sollevate dal corpo docente, ma è innegabile che i tempi sono cambiati rispetto al passato, pertanto anche l’appello lanciato dai genitori a favore del tempo prolungato merita la massima considerazione». Lo afferma il vicesindaco con delega alla pubblica istruzione di Roncoferraro Giulia Moserle , seriamente preoccupata all’eventualità della chiusura del plesso scolastico di Governolo. Una possibilità – purtroppo – nemmeno così remota, poiché i genitori che il prossimo settembre avranno i figli in prima elementare e che vorrebbero la “settimana corta” per poter adempiere agli impegni di lavoro, in caso di un mancato ripensamento da parte del consiglio d’istituto potrebbero optare per iscrivere i figli alle elementari di altri Comuni dove è già previsto il sabato libero. «L’ultima parola spetta alla scuola – specifica l’assessore -; come Comune possiamo garantire la totale disponibilità a mettere a disposizione i locali e curare i servizi annessi di mensa e trasporto in caso di un contrordine». Indipendentemente da chi è pro e chi contro al tempo prolungato, da via Roma si respira una comprensibile apprensione per i risvolti che la questione potrebbe prendere. Il “braccio di ferro” tra genitori-insegnanti-dirigente scolastica finora ha portato al muro contro muro. Anche il sindaco Federico Baruffaldi , presente all’ultimo incontro tra le parti, teme che la decisione possa avere ripercussioni irreparabili per la comunità di Governolo. «Il consiglio d’istituto per due volte s’è espresso negativamente e non possiamo che prenderne atto assecondandone la volontà – spiega -. Francamente ci aspettavamo un po’ più di attenzione verso i genitori dei bambini che avevano raccolto le firme per chiedere i rientri pomeridiani, meritori della stessa dignità delle altre componenti del consiglio».
Matteo Vincenzi