Siccità: il consorzio Burana anticipa l’apertura del Sabbioncello

QUISTELLO – Problema siccità: occorre giocare d’anticipo. Ne sono convinti tutti i consorzi di bonifica e il Burana – che opera su una porzione del territorio dell’Oltrepò mantovano ha deciso di creare quello che è un importante precedente storico: per la prima volta dalla messa in funzione dell’impianto di Sabbioncello a Quingentole (che risale al 1958) si è avviato il pompaggio per la distribuzione di acqua per irrigazione da Po a far data da ieri: «L’anno scorso – aggiunge il direttore generale del Burana, Cinalberto Bertozzi – eravamo già partiti per tempo avviando le pompe di Sabbioncello il 1° marzo, e quest’anno abbiamo dovuto anticipare ulteriormente avviando due pompe a otte metri cubi al secondo. Nonostante ciò si traduca in costi importanti per il Consorzio, sia in termini di potenza impiegata sia di costi (nel 2022 il sistema Sabbioncello – impianto principale e afferenti – ha registrato un bilancio totale di oltre 8milioni e 300mila KWh, oltre 3 milioni di euro la spesa), a giorni verrà avviato anche l’Impianto Sussidiario Pilastresi a Stellata di Bondeno, per far fronte alle esigenze irrigue del territorio ferrarese. Dal canto nostro abbiamo già avviato un percorso di riprogettazione infrastrutturale che riparametrizzerà l’efficienza globale del sistema bonifica in funzione delle condizioni avverse in cui da anni siamo costretti a lavorare e che si sono purtroppo consolidate in modo endemico». Nel frattempo il Consorzio, per bocca del presidente Francesco Vincenzi (anche presidente nazionale Anbi), ha ribadito che «bisogna capitalizzare la risorsa idrica. Il sistema non può più permettersi di dipendere solo dai grandi laghi al Nord, ma va creata una rete infrastrutturale a sostegno del territorio nel caso, sempre più frequente, di siccità prolungata».