Il lockdown ha aumentato le frequenze dei consiglieri

MANTOVA La rideterminazione del valore dei gettoni dei consiglieri comunali a seguito della “spending review” ha portato il peso finanziario di ogni singolo consigliere a 90 euro lordi per la partecipazione allle sedute consiliari, e a 33,30 euro, sempre lordi, per la partecipazione alle commissioni. A conti fatti, nel secondo semestre dell’anno, via Roma ha dovuto accantonare 10.384,20 euro, e si tratta di un vero primato. Mai il consiglio comunale era costato così tanto, dal momento che il regime del lockdown ha imposto una presenza forzata nei 3 consigli computati e nelle 8 commissioni convocate da marzo a giugno.
Quasi tutti i rappresentanti del parlamento cittadino hanno partecipato alle sedute “in remoto” utilizzando il collegamento da casa propria, facendo registrare presenze record come mai era avvenuto prima nei consigli ordinari convocati nell’aula consiliare. Altrettanto frequentate le varie commissioni nelle quali i consiglieri hanno discusso delle deliberazioni messe a punto dalla giunta, prima che le stesse venissero rese operative dal voto consiliare.
La quota parte delle sedute nell’aula virtuale avrebbero totalizzato il pieno, se non fosse per le tre assenze giustificate di  Roberto Irpo (gruppo misto), quella altrettanto giustificata di  Michele Annaloro (misto), e per i 90 euro devoluti da  Laura Bonaffini (Pd) a favore della Fondazione Mazzali. Per tutti gli altri è una remunerazione al pieno di 270 euro.
Più differenziazioni sono percepibili nelle partecipazioni ai lavori di commissione. I più assidui frequentatori dei lavori commissariali sono risultati  Tommaso Tonelli (oggi ex M5S) e  Massimo Zera (Lega nord), che hanno preso parte a tutte le 8 sedute convocate, sempre in via telematica. Con una seduta in meno seguono nella graduatoria  Pier Luigi Baschieri (Fi),  Paola Radaelli (lista Gialla),  Francesco Rossi (Pd) e  Gabriele Squassabia (lista Gialla). Gli altri oscillano fra zero e 3 sedute.