Clandestino in albergo preso dopo la fuga

MANTOVA Si era sistemato in un albergo di Ostiglia, fornendo alla reception una carta d’identità falsa. Gli agenti della Squadra mobile di Mantova però lo hanno individuato grazie al sistema “alloggiati web”, e quando si sono andati a cercarlo lui ha cercato di scappare nascondendosi sotto un cumulo di foglie. Per questo fatto avvenuto l’altro ieri, è finito in manette un 25 tunisino clandestino in Italia, che ora dovrà rimanere nel nostro paese almeno per un anno, solo che lo passerà in carcere. Non è bastata, dunque una carta d’identità falsa, e nemmeno un permesso di soggiorno falso, a garantire la permanenza in Italia di un giovane extracomunitario del tutto irregolare sul territorio. Il 25enne tunisino probabilmente non era a conoscenza del sistema “alloggiati web” della Polizia di Stato. Stando a quanto stabilisce l’articolo 109 del Tulps (Testo Unico della Legge di Pubblica Sicurezza, ndr) “i gestori di esercizi alberghieri e di tutte le altre strutture ricettive, entro le 24 ore successive all’arrivo, devono comunicare alle questure territorialmente competenti, esclusivamente per il tramite del servizio alloggiati, le generalità delle persone alloggiate. Se il soggiorno è inferiore alle 24 ore le generalità vanno inviate all’arrivo stesso”. Tramite questo sistema la questura di Mantova ha così ricevuto le generalità del giovane straniero, dalle quali sono emerse delle palesi irregolarità Gli agenti della Squadra Mobile di Mantova sono quindi andati nella struttura in cui il 25enne era alloggiato. Quest’ultimo che probabilmente non sapeva del sistema di controllo sugli alloggi sapeva però benissimo di avere documenti falsi e così si è dato alla fuga scappando da una finestra. Gli agenti lo hanno trovato acquattato sotto un cumulo di foglie nel giardino di una villetta della zona. Una volta in questura è emerso che aveva anche il permesso di soggiorno falsificato, ed è stato così arrestato oltre che per i documenti falsi anche per resistenza a pubblico ufficiale. Processato per direttissima, è stato condannato a un anno di reclusione e 600 euro di multa.