Da Diabolik a Bocchiccio viaggio in una Roma soggiogata dalla malavita

MANTOVA Due date, due libri, due inchieste giornalistiche. Al centro dell’obiettivo Roma “una città che, per resistenza culturale, non vuole considerarsi mafiosa”. Nell’incontro “Roma dagli attici ai bassifondi”, a Piazza Castello, Francesca Fagnani, autrice di “Roma criminale”, e Gigi Riva, autore di “Ingordigia” insieme a Luigi Caracciolo narrano l’esatto opposto.
La data dalla quale prende il via il libro di Fagnani, conduttrice di Belve, è il 7 agosto 2019 quando viene ucciso Fabrizio Piscitelli, Diabolik, capo degli ultrà della Lazio. “L’uomo viene indagato da morto e si scopre che aveva una seconda, terza e quarta vita”, spiega la giornalista, “Piscitelli non era solo una testa calda ma un narcotrafficante, uno dei vicerè di Roma. Dopo la sua morte iniziano una serie di episodi violenti. Esiste la Roma del grande turismo e quella dove vengono sequestrate le persone”.
Il 19 agosto 2022 è invece la data dalla quale prende le mosse il libro di Riva, quando muore Massimo Bochicchio, il broker dei Vip, che ha truffato la classe dirigente italiana per un miliardo e 800 milioni di euro, promettendo una resa del denaro tra il 10 e il 20%.
“Ho letto le 20.000 pagine delle tre inchieste giudiziarie aperte su di lui a Londra, Milano e Roma”, spiega Riva, “arrivato a Roma agli inizi degli anni Novanta quando la deregulation dell’economia aveva fatto pensare che il denaro fosse a disposizione di tutti, bastava andarselo a prendere. Il quadrante su cui agisce è quello di Roma Nord, frequenta i salotti, si fa amicizie importanti. Il capolavoro lo fa con l’allenatore Antonio Conte che truffa per 30 milioni e 800 mila euro e per convincerlo assume il fratello. Lui aveva un’indubbia capacità di sedurre, riusciva a individuare in ciascuno il tallone d’Achille, soprattutto tra coloro che avevano i soldi in nero all’estero”.
Sottovalutazione da una parte e conflitto di classe dall’altra. “Si comincia a parlare dei Casamonica dopo il pacchiano funerale con l’elicottero e la colonna sonora de Il Padrino, in realtà operano in città da quarant’anni”, prosegue Fagnani, “Roma è una rete interconnessa e solidale con persone che hanno a disposizione una liquidità infinita che gli permette di ribaltare le classi sociali: partono dal basso e quando arrivano al vertice rimangono nei loro quartieri, come avviene a Napoli”.
“L’ingordigia è un sentimento umano talmente profondo che non morirà mai e soprattutto non ha memoria, la voglia di fare denaro con denaro non finisce mai, un meccanismo che Bochicchio ha saputo utilizzare in maniera straordinaria”, aggiunge Riva, “dare i soldi significa far parte di una classe privilegiata, di un club esclusivo per cui si ha il diritto a ottenere quel genere di percentuale di guadagno. Bochicchio però ha truffato persone a Roma come a Milano, Parma e Bologna”.