MANTOVA Si può vincere sul campo. Ma si può farlo anche fuori, nella stanza dei bottoni. O perlomeno avere un peso superiore, diciamo pure influente, in termini di governance, giusto per usare un termine in voga. Nasce da queste considerazioni la decisione del presidente del Mantova Filippo Piccoli di candidarsi al ruolo di consigliere della Lega di Serie B. Le votazioni si terranno giovedì nel corso dell’Assemblea di Lega, che eleggerà appunto il nuovo consiglio direttivo. Esso sarà composto da: un presidente, sei consiglieri (uno dei quali chiamato ad assumere il ruolo di vicepresidente), due consiglieri indipendenti, e cinque membri del consiglio dei revisori.
I candidati per il ruolo di presidente sono tre: l’attuale numero uno di Lega Mauro Balata, l’ex calciatore di Torino e Samp (campione del mondo 1982) Giuseppe Dossena e il manager Vittorio Veltroni (nipote dell’ex segretario Pd Walter). Le tre candidature sono state accettate ma si respira un certo malumore, soprattutto da parte di Dossena che anche ieri all’Adnkronos ha denunciato «cose poco chiare sull’assemblea elettiva». Tra le altre cose, Dossena lamenta la mancata pubblicazione dei programmi dei candidati sul sito della Lega di B («forse Balata ha paura del confronto?»), oltre a denunciare alcune storture sulle tempistiche di presentazione delle varie candidature.
Ma torniamo a Piccoli. Come dicevamo, i posti da consiglieri sono 6, mentre i candidati 7. Uno dunque resterà fuori. Ma il patron dell’Acm sente di avere buone carte da giocarsi. La sua decisione di candidarsi può forse rappresentare una sorpresa per qualcuno. In realtà è l’ennesima conferma di quanto Piccoli voglia rinforzare il Mantova. Stavolta non parliamo a livello tecnico, bensì politico (oltre che di immagine). Far parte del consiglio di Lega significa avere voce in capitolo sulle strategie da adottare per il futuro della categoria, in ogni ambito: tecnico, amministrativo, economico, di rapporti con le altre Leghe e, in generale, con la Figc. Insomma, con questa mossa il Mantova punta a ricoprire un ruolo centrale a livello decisionale. In altre parole: ad accrescere il proprio potere. È una mossa che svela le ambizioni del club biancorosso, che certo non vuole limitarsi a fare da comparsa nel panorama cadetto, ma sta lavorando (più o meno sottotraccia) per stabilizzarsi ai massimi livelli del calcio nazionale. Poi, è chiaro, il destino di una società lo decide anche il campo. Ma pure su questo versante, in viale Te sentono di avere carte giuste da spendere. E allora non resta che attendere giovedì: nella settimana di sosta del campionato, è nel palazzo che il Mantova gioca la sua partita più importante.