In arrivo nel capoluogo altri 10 profughi dall’Ucraina in città

MANTOVA – Mantova Dopo le sei famiglie già insediate, il capoluogo è pronto ad accogliere altre dieci persone ucraine. A questo scopo il Comune ha siglato lo schema di accordo di partenariato per la disciplina delle attività di accoglienza diffusa con l’associazione Welcome Refugees Italia e Arci Aps. Tale accordo disciplina delle attività di accoglienza ai sensi dell’ordinanza di Protezione civile. Le due associazioni interessate propongono una collaborazione all’ente per utilizzare le risorse delle misure previste dall’avviso della Protezione in termini di di accoglienza e accompagnamento per l’integrazione dei rifugiati ucraini.
«È una ulteriore opportunità per potenziare le iniziative e le misure di accoglienza per i profughi ucraini già messe in campo dalla nostra amministrazione comunale, in rete con gli enti del Terzo settore», spiega l’assessore ai servizi sociali Andrea Caprini.
Sul versante operativo si procederà con la partecipazione a un bando per avviare sul territorio comunale l’accoglienza di dieci persone provenienti dall’Ucraina, a complemento delle misure già adottate dal Comune stesso.
Nello schema di accordo si stabiliscono competenze a carico delle parti per la realizzazione delle attività previste, teso a favorire accoglienza diffusa e misure di solidarietà familiare, senza oneri per l’ente. Tale accordo nasce dal fatto che la Presidenza del consiglio dei ministri, con l’avviso della Protezione civile, si pone come obiettivo di offrire misure di accoglienza diffusa (anche in coabitazione presso famiglie o in alloggi messi a disposizione dagli enti o da altri soggetti privati), e misure di accompagnamento utili per l’integrazione e per l’autonomia alle persone in fuga e sfollate dall’Ucraina a causa degli eventi bellici.
Fra le varie azioni, oltre a quelle della ricezione, è messo in conto di introdurre i giovanissimi che arriveranno nelle nostre scuole, dando a questi gli strumenti e i sussidi necessari per potere comunicare coi propri coetanei o con i docenti, e per potersi integrare a pieno titolo.