MANTOVA Rimanere coinvolti, proprio malgrado, in un incidente stradale, ricevere il risarcimento dall’assicurazione di chi lo ha provocato e finire a processo per lesioni personali stradali. È quanto è accaduto a una 50enne coinvolta, suo malgrado appunto, in un incidente stradale avvenuto nel settembre 2016 alle porte di Mantova, questo perché il nuovo codice della strada prevede l’avvio di un procedimento d’ufficio in caso di lesioni da incidente stradale con una prognosi superiore ai 40 giorni. A finire in questo che è l’ennesimo processo kafkiano regalato dalla giustizia italiana, è toccato un’automobilista mantovana che un brutto giorno di settembre di quattro anni fa stava percorrendo l’Ostigliese proveniente dalla Legnaghese e che si apprestava a svoltare sulla propria sinistra in via San Gemignano, diretta verso Mottella. Stando ai rilievi degli agenti della polizia locale che erano intervenuti per i rilievi, un uomo che era in sella a una motocicletta aveva sorpassato l’auto della 50enne mentre questa stava svoltando. In seguito all’urto il motociclista era stato sbalzato di sella ed era caduto rovinosamente a terra dopo un volo di alcuni metri. Soccorso sul posto dal 118 era stato trasportato al pronto soccorso del Carlo Poma dove gli erano stati riscontrati vari traumi, tra i quali la frattura di una gamba, per una prognosi superiore ai 60 giorni. Una dinamica questa, che sembrerebbe mettere al riparo la 50enne da qualsiasi contestazione, al punto che da quanto risulta avrebbe anche incassato il risarcimento dall’assicurazione per i danni riportati dalla sua autovettura nell’incidente, ma che non le ha evitato di finire a processo per lesioni personali stradali. Ieri in aula sono stati sentiti gli agenti della Polizia locale intervenuti sul posto per i rilievi e a seguire il motociclista rimasto ferito, che ha fornito una versione diversa della dinamica dell’incidente. Il processo è stato infine aggiornato al prossimo aprile.