MANTOVA La scorsa notte G.V., un ventiseienne di origini moldave residente in centro città, in preda ai fumi dell’alcool, al termine di una cena in compagnia di un suo amico, ha tentato di gettarsi dal balcone di casa con l’intento di togliersi la vita.
Intervenuti immediatamente sul posto, gli Agenti della Squadra Volante notavano i due ragazzi nel cortile adiacente l’abitazione: uno di essi giaceva a terra in stato di incoscienza con evidenti tracce di sangue su tutto il corpo, mentre l’amico tentava in qualche modo di tamponare le ferite. Vista la gravità dei tagli riportati dal ragazzo, gli Agenti della Volante richiedevano l’intervento di un’ambulanza del 118, che giungeva poco dopo.
A seguito dei primi accertamenti svolti sul posto dell’intervento dagli Agenti delle Volanti, è stato possibile appurare che il ragazzo ferito – da poco abbandonato dalla convivente, la quale se ne era andata portando con sé anche la loro figlia di pochi mesi di età – aveva sfondato il vetro della porta del balcone nel tentativo di gettarsi di sotto, e che l’amico lo aveva trattenuto per un braccio cercando di farlo desistere dai suoi propositi suicidi. Successivamente, ancora in stato di shock, il ragazzo sfondava una seconda vetrata causandosi tagli profondi con consistente perdita di sangue nell’appartamento, lungo le scale e sull’ascensore. Infatti, dopo essere stato ancora una volta interrotto nei suoi tentativi autolesionistici sempre dall’amico, il giovane veniva da quest’ultimo accompagnato nel cortile, ove si accasciava al suolo privo di sensi, in attesa dell’arrivo della Polizia e dei soccorsi.
Non appena giunta l’ambulanza, il ferito veniva immediatamente accompagnato presso l’Ospedale cittadino per essere sottoposto alle cure del caso.
Sono tutt’ora in corso gli accertamenti da parte degli Investigatori della Squadra Mobile per appurare la esatta dinamica dei fatti così come accaduti e riferiti.