Uccise il convivente, ora è accusata di abbandono di persona incapace

MANTOVA – Dopo avere accoltellato a morte il suo convivente se n’era andata via caricando il cane sul suo furgone e lasciando l’anziana suocera ferita da arma da taglio nonché affetta da morbo di Alzheimer e pertanto non in grado di badare a se stessa, da sola in casa con il cadavere del figlio nella stanza attigua. È la scena del delitto di via Mozart per il quale Elena Scaini, 56 anni, è stata condannata in appello a 18 anni di reclusione per l’omicidio di Stefano Giaron, 51 anni. In attesa del processo in Cassazione, la cui udienza non è stata ancora fissata, per Elena Scaini sta per aprirsi un nuovo procedimento, questa volta per abbandono di persona incapace, l’anziana suocera, Lina Graziati. Quest’ultima, tra l’altro, è venuta a mancare all’età di 82 anni lo scorso 26 novembre nella casa di riposo di Villa Carpaneda a Rodigo in cui era stata in seguito ricoverata. L’udienza davanti al gup Antonio Serra Cassano è stata fissata per il prossimo 28 febbraio. Lina Graziati era stata trovata in stato confusionale dai soccorritori che erano intervenuti in via Mozart il 9 ottobre 2020. L’anziana era vicino alla finestra del soggiorno, insanguinata per delle ferite da arma da taglio; quando le era stato chiesto dov’erano suo figlio e la nuora aveva risposto dicendo che stava aspettando che tornassero dal lavoro. Stando a quanto accertato in seguito l’omicidio del figlio dell’anziana donna era avvenuto tre giorni prima del ritrovamento del cadavere. Tre giorni che l’anziana aveva passato da sola in casa. Subito dopo avere accoltellato il compagno, Elena Scaini aveva lasciato la città ed era andata a Zocca, sugli appennini modenesi, dove aveva trovato alloggio in un bed & breakfast la sera stessa del delitto. Tre giorni dopo aveva tentato il suicidio nella stanza in cui era alloggiata. A trovarla e a chiamare i soccorsi era stata la titolare della struttura. Ai carabinieri intervenuti la 56enne aveva detto di avere ucciso il convivente e di avere lasciato sola in casa l’anziana suocera. Con la chiusura delle indagini la procura ha chiesto il rinvio a giudizio della Scaini per abbandono di persona incapace e a fine febbraio il giudice deciderà se accogliere tale richiesta.