ASOLA Si è tenuto nei giorni scorsi nella Sala dei Dieci del palazzo comunale di piazza XX Settembre, un incontro organizzato dalla sezione dell’Anpi di Asola con il curatore Giuseppe Civati che ha parlato della testimonianza di Liliana Segre e del suo messaggio politico nel saggio “Il mare nero dell’indifferenza”. Il saggio edito dalla casa editrice People riprende, con grande cura, le parole di Liliana Segre e i suoi insegnamenti, in occasione della nomina a senatrice a vita da parte del Presidente Mattarella. “Alle porte chiuse della discriminazione – ha detto Civati – si risponde con le porte aperte dell’accoglienza. Al razzismo con l’umanità, che tutti ci unisce. All’indifferenza con lo studio, la partecipazione, la consapevolezza. L’insegnamento di Liliana Segre ci parla della resistenza al male e della sua attualità. Ci rinvia alla Costituzione, ai suoi valori. Ci pone in relazione critica con la nostra storia. Individua le nostre responsabilità, perché l’orrore non si manifesti ancora”. Liliana Segre fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent’anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l’indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni. “Le sue parole nitide, forti, indiscutibili – ha concluso Civati – sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi ‘nipoti ideali’, perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone”.
Paolo Zordan