Castiglione / Mantova Il vicesindaco Andrea Dara, onorevole in quota Lega, scrive un’interrogazione al ministero della giustizia riguardo la situazione dell’ufficio del Giudice di pace di Mantova, su sollecitazione dell’assessore alle attività produttive Giovanni Grasso. «La situazione in cui versa l’ufficio del Giudice di pace di Mantova è drammatica – afferma proprio Grasso -. In diverse occasioni le aziende del territorio castiglionese, con cui mi sto confrontando quotidianamente, hanno portato alla mia attenzione le difficoltà che incontrano nel relazionarsi con l’ufficio del Giudice di pace di Mantova e, in particolare, sui tempi lunghissimi di conclusione delle cause, dovuti alle enormi difficoltà in cui si trovano ad operare i pochi dipendenti in organico. La gravità della situazione mi è stata segnalata anche dall’Ordine degli avvocati di Mantova che ha già più volte sollecitato il Ministero della Giustizia ad intervenire. L’appello però per ora è rimasto inascoltato».
Spiega dal canto suo Dara: «La situazione descritta dalle nostre imprese è già di per sé gravissima ed incide pesantemente sulla capacità del nostro tessuto economico di operare in modo agevole. La riforma Cartabia, che prevede un aumento delle competenze a carico dei Giudici di pace, con una
crescita esponenziale del contenzioso trattato, senza, di contro, prevedere un potenziamento degli
organici assegnati, non farà altro che aggravare la situazione portando il sistema al collasso. A livello nazionale il deficit di personale si stima sia attorno al 20-30% di operatori in meno; a Mantova tale percentuale sale al 70-80%. I giudici in servizio sono due anziché 10, nessun funzionario giudiziario, la cui presenza dovrebbe essere obbligatoria, così come non vi è nessun cancelliere esperto né assistente, ma solo due ausiliari. Tutto ciò mi ha spinto a presentare un’interrogazione al Ministro della Giustizia, chiedendo quali iniziative lo stesso intenda adottare per potenziare l’organico che opera presso l’ufficio del Giudice di pace di Mantova».