Tagli ai tagli (dei nastri), Rossi: stop inaugurazioni in campagna elettorale

MANTOVA – L’ha presa male il sindaco  Mattia Palazzi la notizia di essere stato deferito al Corecom, l’autorità garante delle comunicazioni per violazione della par condicio. Con tutti quei tagli dei nastri in piena campagna elettorale, è l’accusa rivolta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, il sindaco ottiene sui media una visibilità che pone in svantaggio la sua concorrenza.
«Le inaugurazioni erano programmate prima del covid, quando nemmeno si sapeva la data del voto», argomenta il sindaco, a giudizio del quale comunque «non sono le inaugurazioni che determineranno o meno il consenso dei cittadini, ma le opere fatte».
Ma una sorta di mediazione Palazzi la preventiva: «Ringrazio la destra per la polemica, perché ha contribuito a farmi venire un’idea: le prossime inaugurazioni le faranno direttamente i cittadini. Io sarò con loro e tra loro, senza intervenire. Vediamo se troveranno da polemizzare anche contro i cittadini».
La replica arriva dal diretto avversario  Stefano Rossi, candidato del centrodestra: «Non si tratta di polemiche strumentali ma di regole che sono uguali per tutti e da tutti vanno rispettate. Palazzi sapeva benissimo quel che si poteva e non si poteva fare, ma come nel suo stile ha fatto finta di nulla. Trovo l’idea di mettersi tra la gente senza dire niente durante le prossime inaugurazioni bellissima».
Palazzi assicura di avere comunque già allertato i propri legali per affrontare l’autorità garante, convinto di non aver violato le disposizioni. Rossi rilancia: «Mattia, se ci avessi pensato prima non sarebbe stata necessaria la segnalazione al Corecom. Quanto ai cittadini, con loro non polemizzerò mai; tendenzialmente li ascolto e cerco di capire le loro ragioni, a differenza di quanto hai fatto tu in questi 5 anni, così mi hanno riferito moltissimi cittadini che ho avuto modo di incontrare».
E, legali per legali, «anche la comunicazione di future inaugurazioni a mezzo stampa deve avvenire in forma non propagandistica per nessuna delle figure coinvolte nella campagna elettorale. Una cortesia che ti faccio avvisandoti. Ovviamente fai verificare ai tuoi legali», conclude Rossi.