VILLIMPENTA – Paese che vai, vandali che trovi. Se a Mantova qualcuno ha pensato di sfogare la propria imbecillità repressa imbrattando i muri e le colonne delle Pescherie di Giulio Romano, recentemente restaurate, a Villimpenta altri ignoti in preda ad uno slancio di stupidità hanno deciso di accanirsi contro la palestra comunale, tanto da non renderla utilizzabile almeno fino a venerdì. L’episodio pare risalga a domenica, quando un gruppo di bulletti è entrato in azione dopo aver forzato la porta laterale che dà sul muro di cinta in cemento che divide l’area sportiva delle scuole da quella della famiglia Magri. Una volta dentro hanno cominciato a spargere dappertutto un prodotto simil-polvere (si ipotizza possa essere il contenuto di uno degli estintori che mancavano all’appello, ndr), che in particolare s’è depositato sul tappeto in linoleum. Desolante la scena che al mattino si sono trovati davanti insegnanti e addetti comunali, quasi da rendere superflui persino i commenti: pavimento sfregiato con vari segni e coperto per buona parte, così come i materassi per la ginnastica, da una patina biancastra. Il raid si è poi spostato in uno dei bagni, completamenti riempiti di carta igienica. La polvere è già stata rimossa da una ditta specializzata in pulizie industriali, mentre questa mattina la pavimentazione sarà ulteriormente sgrassata da una macchina lavasciuga. «La situazione che ci si è presentata era a dir poco incresciosa – ha commentato stizzito il sindaco Daniele Trevenzoli -. Infierire così sulle cose pubbliche non è solo altamente irrispettoso, ma crea anche notevoli disagi perché rende inutilizzabile la palestra per gli alunni delle scuole e anche per chi la frequenta durante le attività serali. Andremo comunque alla ricerca dei responsabili, anche se un’idea su chi possano essere già ce l’abbiamo. Ad ogni modo abbiamo sporto denuncia nei confronti di ignoti ai carabinieri, i quali a loro volta hanno proceduto ad un sopralluogo». Il Comune ha annunciato la prossima installazione di nuove telecamere.
MATTTEO VINCENZI
