Calcio dilettanti – I protocolli mettono in pericolo l’inizio dell’attività

Alcune società, come avevamo segnalato nei giorni scorsi, avevano espresso delle perplessità sulla regolare ripartenza delle attività, a queste condizioni. Ieri il carico ce l’ha messo il presidente della Lega Nazionale dilettanti  Cosimo Sibilia, lanciando l’allarme: con questi protocolli è impossibile ripartire. «Ad oggi, nonostante il nostro impegno con contributi, agevolazioni – spiega -, date e scadenze fissate, non vi è alcuna certezza sulla partenza delle attività. Dopo il protocollo Figc per la ripresa e per gli allenamenti del 5 giugno scorso, nonostante i nostri solleciti nelle sedi opportune, non c’è al momento alcuna indicazione ufficiale per lo svolgimento di gare e campionati. Ci sono 12mila società e oltre 1 milione di calciatori e calciatrici che attendono con impazienza di sapere se alla fine dell’estate si riprenderà a giocare e in che modo». «Noi siamo il calcio genuino, quello del campanile e delle piccole imprese locali – prosegue il numero uno dei Dilettanti – quello che contempla il gioco a 11, il calcio femminile, il futsal e il beach soccer, quello dei camp estivi e delle sagre: insomma, quello messo già abbastanza a dura prova dall’emergenza sanitaria e che vuole, con tutte le sue forze, provare a ricominciare. Qui rischiamo di vanificare tutti gli sforzi compiuti per contenere l’emorragia di società e per mettere in sicurezza la stagione 2020-2021 mentre assistiamo al paradosso per cui lo sport amatoriale è ripreso, con la responsabilità demandata alle regioni, e il calcio dilettantistico non sa come e quando ripartire».
Un concetto condiviso anche dalla vicepresidente del Crl,  Paola Rasori: «I protocolli devono essere adeguati – spiega -, altrimenti i campionati non potranno partire affatto. Abbiamo fissato proprio per questo l’inizio dell’attività a settembre: il 13 con le coppe e il 27 per i campionati. Ci auguriamo che presto chi di dovere (il comitato tecnico scientifico  ndr) possa adeguare le norme in modo tale da consentire la disputa anche solo delle gare amichevoli».
A rischio pure i raduni: alcune squadre, come per esempio Governolese e Castiglione, hanno deciso di iniziare l’attività il 10 e il 12 agosto prossimo, praticamente tra meno di due settimane. E sarà altamente improbabile che nel frattempo arrivi un protocollo nuovo, in grado di poter consentire la normale attività. Praticamente si rischia di poter fare soltanto un lavoro di tipo atletico, o poco più, nei primi giorni di allenamento. Male non farebbe, data la lunga inattività dopo lo stop Covid, ma occorre quanto prima mettere le società nelle condizioni di operare.