MANTOVA Cosa serve per vincere le partite? Andrea Mandorlini cita il conterraneo Arrigo Sacchi, in rigoroso dialetto romagnolo: occ, pazeinza e bus de c… Non fa una piega. Di tutte e tre queste componenti avrà bisogno il Mantova domani per battere il Renate e regalarsi un’altra settimana di speranza. Qualche tempo fa l’allenatore biancorosso aveva parlato di due strade per salvarsi: una che passava per le ultime gare di campionato; e una, eventualmente, per i play out. Il Mantova sta percorrendo la prima e, col successo sull’Albinoleffe, sembra essersi incanalato nella corsia giusta.
«Quella col Renate è un’opportunità importante – spiega Mandorlini – . Sappiamo che quella nerazzurra è una squadra di valore, ma noi dobbiamo percorrere la nostra strada, stare concentrati e dare continuità alla vittoria di Zanica. Questa è una partita ancora più delicata. Da non sbagliare». Contro l’Albinoleffe si è visto un Mantova più convinto e convincente, ma per Mandorlini il punto è un altro: «Contava solo il risultato. Personalmente sono contento della prestazione, ma lo sono ancora di più della vittoria. Anzi è l’unica cosa che mi importa davvero». Quei tre punti, oltre a tenere in vita l’Acm, dovrebbero aver accresciuto anche la consapevolezza del gruppo: la salvezza diretta è ancora possibile. «Certamente ha riaperto il discorso – ammette il mister – . Però le partite sono poche e non dobbiamo abbassare la guardia. Dipende innanzitutto da noi, poi guarderemo anche le altre».
Poche parole sul Renate («società che lavora bene da anni»), e non certo per snobismo. Il fatto è che il Mantova deve davvero pensare solo a se stesso. «E a fare più punti possibili – aggiunge Mandorlini – . Il pano B, inteso come play out? C’è ancora, ma ora non ci pensiamo. Domani avremo un’altra possibilità e vogliamo sfruttarla». Con l’aiuto del pubblico che, complice l’ingresso gratuito allo stadio, si annuncia numeroso: «La società ha fatto il massimo possibile – riconosce l’allenatore – . Avere tanti tifosi che ti spingono è un qualcosa in più, un motivo d’orgoglio che ci deve responsabilizzare. La considero anche questa un’occasione da sfruttare».
Ma, alla fine della fiera, per battere il Renate serviranno più testa, cuore o gamba? «La penso come Sacchi – risponde Mandorlini – : occ, pazeinza e bus de c..». Appunto.