Calcio Serie C – Mantova-Triestina vista da Denis Godeas: “Ci sarà da divertirsi”

Denis Godeas
Denis Godeas

MANTOVA Chi meglio di lui per parlare di Mantova-Triestina, di scena sabato al Martelli?  Denis Godeas è un vera e propria leggenda del club alabardato (222 presenze e 65 gol), ma è stato anche uno degli attaccanti più prolifici della storia del Mantova con 44 reti in due stagioni e mezza, da gennaio 2007 a giugno 2009. Il suo nome è tornato alla ribalta pochi mesi fa per via di un prodigioso record: Godeas, 45 anni compiuti lo scorso luglio, è infatti l’unico giocatore italiano ad aver realizzato più di un gol in tutte le categorie del calcio italiano, dalla Serie A alla Terza Categoria. Nell’intervistarlo l’abbiamo ritrovato inaspettatamente loquace e con le idee chiarissime sull’attuale campionato di Serie C.
 Ben ritrovato, Denis. Di cosa ti occupi in questo periodo?
«Il calcio dilettantistico purtroppo si è fermato e non so se potrò mai tornare a giocare. In questo momento lavoro per il vivaio della Triestina e non mi dispiacerebbe in futuro allenare una squadra giovanile. Sto già facendo le prove con i miei figli, Santiago e Stefano».
 Sabato c’è Mantova-Triestina…
«Lo so bene. Gran bella partita, che manca da troppo tempo. L’ultima volta c’ero anch’io in campo».
 Che gara ti aspetti?
«Si affrontano due squadre che sanno giocare a calcio. Ci sarà da divertirsi, prevedo un match ricco di belle giocate e spero anche di gol, perchè entrambe le squadre hanno qualità. Non penso finisca 0-0».
 Chi è la favorita?
«Difficile rispondere. Il Mantova sta facendo un bel campionato, forse anche superiore alle attese. La Triestina, invece, ha perso qualche punto: è una squadra che si esalta con le grandi e fatica con le piccole. In generale va in difficoltà con le squadre che si chiudono e rinunciano a giocare».
 Un tuo giudizio sul campionato?
«È un torneo anomalo, l’assenza dei tifosi è deleteria. Sul piano tecnico, penso che mai come quest’anno non basti la qualità per vincere. Il segreto è trovare il giusto mix tra qualità e gamba».
 Cosa pensi del Mantova?
«Come dicevo, si sta comportando molto bene. È una squadra rapida, fastidiosa e che sa colpire, grazie a un parco attaccanti di valore. Penso abbia tutte le carte in regola per rimanere in zona play off fino alla fine. Anche se la dimensione del Mantova, come quella della Triestina, deve essere almeno la B».
 È un augurio il tuo?
«Certo. La Serie C è un campionato assurdo, troppi costi. Va riformato al più presto, bisogna renderlo più sostenibile. E poi i play off allargati sono una lotteria snervante. Il calcio serio comincia dalla B e il Mantova meriterebbe di tornarci al più presto. Intanto si tenga stretta la proprietà che si ritrova: poter contare su una società solida è la base di tutto».
 Tornando al match di sabato, tu sei un grande doppio ex…
«Beh, la Triestina posso considerarla il “giardino di casa”. Quanto al Mantova, sono stato benissimo. Ricordo una città tranquilla, a misura d’uomo come piace a me. Ci sono tornato solo una volta, quando giocavo nel Venezia, ma non ebbi occasione di “vivermela” a pieno. Lo farò non appena questo brutto periodo sarà alle spalle».
 Quali sono i ricordi più belli dei tuoi anni mantovani?
«Me ne vengono in mente tanti: dall’esordio con la Juve (con strepitosa mezza rovesciata stampatasi sulla traversa,  ndr) alla tripletta di Piacenza, dalle vittorie con Genoa e Napoli al mio primo allenamento sul Centrale con tutta quella gente venuta a vedermi. Insomma un ambiente ideale, sia per giocare che per viverci».
 Hai qualche rimpianto?
«No. Quando finì la mia esperienza a Mantova, il presidente Lori era già in difficoltà. Mi è dispiaciuto perchè la vostra è una piazza che merita grandi palcoscenici, e in quegli anni l’ha dimostrato».
 Sarai al Martelli sabato?
«Purtroppo no, di questi tempi preferisco limitare al massimo gli spostamenti. E poi verrei assalito dalla tristezza, come quando metto piede allo stadio di Trieste».
 Nostalgia?
«No, amarezza. Senza pubblico non è calcio. Passerà anche questo periodo. Spero presto».