EMMEN (Ola) Giornata ricca di soddisfazioni ai Campionati Europei Strada in svolgimento in Olanda dedicata alle prove di Mixed Team Relay. Il bottino complessivo è di due medaglie: oro con gli Juniores e argento con gli Elite, che hanno chiuso alle spalle dei vice campioni del mondo della Francia per soli 4”. Non sono la manciata di centesimi che privarono gli Azzurri, esattamente un anno fa, del titolo mondiale in Australia, ma in qualsiasi caso lasciano l’amaro in bocca. «Avrei preferito tornare in Nazionale – dice il mantovano Edoardo Affini, protagonista ieri come lo fu ai Mondiali 2022 – con una vittoria. Però alla fine è inutile recriminare. E’ stata una crono difficile per la pioggia che ha reso insidiosa la strada». Affini ha fatto una grande gara, lui che è uno specialista delle gare contro il tempo. Giocando praticamente in casa (la sua squadra, la Jumbo-Visma, e soprattutto la sua compagna sono olandesi), Edo si è messo in mostra. Domenica ci riproverà nella gara in linea, in cui utilissime saranno le sue doti di gregario, interpretato magistralmente in tutta la stagione nella Jumbo-Visma e nel recente Tour of Britain. L’Italia del ciclismo, nonostante l’argento, ha però diversi motivi per festeggiare. Il Mixed Team Relay è la specialità che più di altre riesce a dare il metro della salute complessiva di un movimento. Un esercizio difficile che, come ha dimostrato la Svizzera campione del mondo privata di uno dei suoi uomini migliori, non permette di abbassare il livello complessivo di un gruppo. L’Italia, anche senza Filippo Ganna e Longo Borghini si è confermata nell’élite europea che, guardando anche i risultati di Glasgow, vuol dire Mondiale. Questa volta a superare gli Azzurri per un’inezia è stata la Francia, mentre la Svizzera è naufragata nella pioggia del pomeriggio. Al terzo posto la Germania. Il terzetto composto da Mattia Cattaneo, Matteo Sobrero e Affini, ha fatto registrare i migliori riscontri lungo i 20 chilometri del percorso, lasciando distante le dirette avversarie per il successo finale. Elena Cecchini, Vittoria Guazzini e Soraya Paladin sono riuscite a conservare il vantaggio egregiamente fino a metà della prova, poi hanno perso lentamente, ma solo nei confronti delle transalpine: «I ragazzi hanno costruito un bel margine che abbiamo provato a conservare. Un po’ brucia essere arrivati secondi», afferma Soraya Paladin. «Abbiamo dato il massimo – afferma Guazzini – Il ct Velo ci ha esortato per tutto il percorso e noi abbiamo dato quello che potevamo».