Calcio – Matteo Pincella ricorda Gianluca Vialli: “Un grande Uomo”

Matteo Pincella con Gianluca Vialli
Matteo Pincella con Gianluca Vialli

MANTOVA Era l’11 luglio del 2021. L’Italia era appena tornata a vincere l’Europeo e le telecamere andarono subito ad indugiare sulle lacrime di Gianluca Vialli che abbracciavano quelle del ct Roberto Mancini. Erano di nuovo loro: “i gemelli del gol”, amici da 30 anni. Un Vialli sicuramente inedito per come i tifosi italiani l’avevano sempre conosciuto: sorridente e spensierato, ma proprio in quel momento stava lottando contro una malattia feroce, che l’ha portato via a soli 58 anni. Se ne è andato poche ore dopo Cremonese-Juventus. Due delle squadre, oltre alla Sampdoria e al Chelsea ovviamente, che lo hanno reso celebre con giocate spettacolari e gol memorabili. Con la maglia blucerchiata, insieme a Mancini ha trovato la consacrazione e insieme al “Mancio” ha fatto grande l’Italia in quella notte di Wembley dove era presente anche il mantovano Matteo Pincella, membro dello staff azzurro come nutrizionista e che ha vissuto insieme a Vialli momenti importanti: «Un grande Uomo. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto e fino a quando ha potuto ci siamo sempre sentiti. Aveva una forza interiore incredibile. Se io fossi stato al posto suo sarei durato meno della metà. Non nascondo che a volte ci si sentiva in imbarazzo a parlare con lui, ma aveva la capacità di alleggerire tutto». Da quando si è messo al fianco di Mancini si era fissato un obiettivo: «Lui voleva arrivare al Mondiale e quella vittoria all’Europeo è stata fondamentale per lui. Furono 50 giorni incredibili. È stato lui a costruire quello spirito di gruppo che ci ha permesso di vincere. Ha saputo esaltare ogni singola situazione positiva creando degli eventi, come quel bellissimo discorso due giorni prima della finale oppure nel consegnare premi ai giocatori per il numero di presenze e di gol». La voglia di lottare: «Affrontava tutto come se dovesse vivere per tantissimi altri anni. Spero che le generazioni future del calcio italiano possano ispirarsi a lui».