Ciclismo Pro – Edo Affini: “Carico per il mio 5º Giro d’Italia. Il podio a Desenzano sarebbe un sogno”

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Mantova Emozione e orgoglio: ecco i due stati d’animo di Edoardo Affini, alla quinta partecipazione al Giro d’Italia, che scatterà domani dalla Reggia di Venaria a Torino. La sua prima esperienza alla corsa in rosa è avvenuta nel 2020 con la maglia della Mitchelton Scott e da quel momento il campione di Buscoldo è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista in questo prestigioso contesto. Quest’anno per lui, alfiere del Team Visma-Lease a Bike, la corsa avrà un sapore ancor più forte, in quanto tornerà sulle strade mantovane grazie alla cronometro individuale di Castiglione delle Stiviere-Desenzano del 18 maggio. La gara contro il tempo è la specialità preferita da Edo Affini, che confida di poterla vivere da protagonista come auspicano anche i suoi sostenitori. Tifosi che lo accompagneranno dal capoluogo aloisiano a Desenzano, sostenendolo con i loro applausi.
Edoardo, sei al quinto Giro d’Italia: più emozione o più consapevolezza delle proprie potenzialità?
«Emozione tanta come sempre, anche se non è il mio primo grande Giro che faccio. So ciò che mi aspetta e non nascondo che è sempre un grande piacere essere alla partenza di una vetrina così prestigiosa. Al via entri nell’atmosfera della manifestazione e da quel momento l’attenzione sarà tutta rivolta a svolgere al meglio il mio ruolo».
La squadra quest’anno parte con l’obiettivo di vincere più tappe possibili. Per la classifica generale ci state facendo un pensierino?
«Francamente la squadra si concentrerà maggiormente sul discorso delle tappe in volata. Per quel che riguarda la classifica, vedremo strada facendo. Non partiamo con una specifica posizione in mente. Da una settimana all’altra valuteremo il cammino compiuto e con lo staff tecnico si deciderà il da farsi».
Parliamo della tappa mantovana, la cronometro. Visto che si correrà a una settimana dalla conclusione del Giro, pensi possa rivelarsi determinante per la classifica generale?
«Di certo potrà essere interessante per la classifica. Si tratta di una crono di 32 km, una distanza da gestire bene le energie e arriva, appunto, dopo due settimane di gara. Probabilmente non stravolgerà il quadro generale, ma potrà rivelarsi foriera di significative indicazioni. Da parte mia mi piacerebbe esserne tra i protagonisti principali anche perché l’affronterò sulle strade di casa. Sarebbe davvero molto bello conquistare il podio a Desenzano».
Al di là della crono, c’è qualche tappa che potrebbe essere l’occasione per salire sul gradino più alto del podio?
«Non ho una tappa specifica in mente, dipende molto da come evolverà la corsa e come sarà controllata dal gruppo di volta in volta. Le chance di andare in fuga o partecipare in qualche attacco ci sono anche perché in alcuni tracciati ci sarà una sorta di libertà di movimento».
Alimentazione e preparazione atletica saranno determinanti in una manifestazione di questo rilievo?
«Il Giro è una corsa lunga che richiede molte energie, ma non possiamo certo dimenticare che anche il maltempo o il troppo caldo saranno determinanti. In ogni squadra ci sono gli esperti dei settori ovvero i nutrizionisti e i preparatori. Comunque sarà molto importante monitorare bene i vari valori, il riposo ed il recupero per il giorno dopo. Una serie di fattori, questi, che messi insieme ti fanno gestire al meglio il cammino compiuto e da compiere. Non bisogna dimenticare, poi, che possono avvenire anche giornate storte».
Parliamo ora dei favoriti, Pogacar a parte, chi, potrebbe essere una piacevole sorpresa almeno in ambito italiano?
“Certo Pogacar è senza dubbio il favorito numero uno, ma le gare come il Giro sono sempre imprevedibili e vi sono avversari in grado di metterlo in difficoltà. Sul versante italiano, non lo conosco benissimo, ma si parla molto bene di Tiberi oppure di Caruso. Penso che siano i due atleti con maggiori chance per la classifica generale».
Paolo Biondo