MANTOVA Pena ridotta a 5 anni e 6 mesi contro i 7 anni di reclusione che aveva rimediato in primo grado a Mantova. Questa la sentenza emessa ieri dai giudici di Brescia nel processo d’appello che vede imputato Antonio Muto di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio per i fallimenti delle società Le Costruzioni srl e Immobiliare Edera srl. I giudici bresciani hanno assolto Muto da due dei cinque capi d’imputazione contestati, uno relativo a un falso in bilancio della società Le Costruzioni, l’altro su una presunta distrazione di somme da Immobiliare Edera a un’altra società. Ciò che spiega il motivo della riduzione della pena in appello, dove la procura generale aveva invece chiesto la conferma in toto della sentenza emessa a Mantova nell’aprile dello scorso anno, sette anni di reclusione (in quella sede la richiesta dell’accusa era stata di 9 anni). Invariate, invece le provvisionali alle parti civili, due milioni e mezzo di euro per Le Costruzioni Srl, rappresentate dall’avvocato Marco Messora, e tre milioni per Immobiliare Edera con l’avvocato Marco Piacentini. I due legali avevano richiesto risarcimenti per poco meno di 16 milioni di euro, ma questi saranno stabiliti in sede civile. Parziale soddisfazione per come è andato il processo d’appello, anche da parte dell’avvocato Vanni Barzellotti e del suo collega Stefano Sarzi Sartori, difensori di Antonio Muto. Quest’ultimo, presente all’udienza di ieri a Brescia, è agli arresti domiciliari ormai da un paio d’anni per questa vicenda (l’arresto per bancarotta risale al giugno 2017), e se dovesse passare in giudicato la sentenza di ieri potrebbe estinguerla con l’affidamento in prova ai servizi sociali. Uno scenario, questo che potrà essere delineato comunque solo dopo la sentenza della Cassazione cui fare eventuale ricorso dopo la lettura delle motivazioni della sentenza di ieri, che saranno depositate far 60 giorni. Secondo quanto sostenuto dall’accusa ci sarebbero quasi 4 milioni di euro distratti dalle casse della società Le Costruzioni srl, dichiarata fallita nel giugno 2016. Soldi che sarebbero stati usati per coprire il buco di un’altra società, la Lagocastello Immobiliare. Il crac di Le Costruzioni sarebbe la punta di un iceberg riaffiorato quando il tribunale di Mantova aveva dichiarato il fallimento della Immobiliare Edera srl, ma che pesca a fondo fino alla Lagocastello Immobiliare. Per gli inquirenti Muto avrebbe prelevato dalle casse della società fallita 3.878.750 euro, poi versati a favore di Lagocastello Immobiliare, sommersa dai debiti con le banche quando la lottizzazione era stata bocciata.