Abusivi con la droga nella casa diroccata

MANTOVA Una casa diroccata quasi completamente nascosta dalla fitta vegetazione, una seggiola sistemata in mezzo a un giardino incolto e quasi invisibile come il resto dello stabile, una casa senza infissi alle porte e alle finestre nella quale si intuiscono segni di bivacco al piano terra. Proprio quei segni di bivacco avrebbero portato ieri mattina gli agenti della Squadra Volante della questura a dare un’occhiata all’interno, dove hanno sorpreso due inquilini, due stranieri extracomunitari che pare non avessero documenti ma un discreto quantitativo di droga. Questi due che si erano sistemati in una delle case diroccate a lato di via Parma, tipico rifugio per disperati, probabilmente tiravano avanti spacciando droga sulla piazza cittadina con un occhio anche alla movida estiva mantovana, vista la vicinanza con il Chiringuito. Gli agenti della Volante e della Squadra Mobile della questura di Mantova che hanno portato a termine il blitz ieri mattina avrebbero sequestrato circa mezzo chilo di hascish secondo alcune fonti; in ogni caso una quantità di droga sufficiente per contestare ai due stranieri il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I due sono stati portati in questura dove sono stati sottoposti a una serie di accertamenti riguardo ai quali per il momento la questura mantiene il più stretto riserbo. Ancora ieri sera non risultava che i due stranieri trovati nel casolare abbandonato di via Parma fossero stati arrestati. Quello di ieri mattina in via è il secondo blitz anti-droga concluso con successo dagli agenti della questura cittadina nell’arco di circa 48 ore. Nella serata di sabato scorso, infatti, ad opera della Squadra Mobile era finito in manette un 30enne nordafricano residente a Colle Aperto. I poliziotti gli davano la caccia ormai da due anni, ma nonostante sapessero che spacciava droga non erano mai riusciti a incastrarlo, visto che cambiava continuamente luoghi, orari e modalità di consegna di hascish e cocaina alla sua numerosa e ormai affezionata clientela. Alla fine però gli elementi di colpevolezza raccolti a carico del 30enne hanno fatto sì che il gip firmasse nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita dagli agenti della Squadra Mobile.

Carlo Doda