Contrordine, Mantova capitale del Pm 2.5

Mantova Prima in Lombardia e seconda in Italia. Quarta in Lombardia e in Italia. In entrambi i casi stiamo parlando di Mantova; nel primo come capitale green e paradiso del cicloturismo, nel secondo caso per il livello di inquinamento da Pm 2.5, comunemente detto particolato. Per il primato ciclo-green chiedere a Legambiente che ha curato il report Ecosistema Urbano 2023, pubblicato su queste stesse pagine lo scorso 24 ottobre; per il quasi-primato delle polveri sottilissime il riferimento è invece un’analisi coordinata da Roel Vermuelen, docente di epidemiologia ambientale dell’università di Utrecht, che rimarca che il 98% della popolazione europea ogni giorno respira aria inquinata. La situazione peggiore sul fronte dell’inquinamento riguarda l’Europa dell’Est, soprattutto Polonia, Bulgaria, Serbia e Macedonia. Anche in Italia, però, la situazione non appare per nulla rassicurante. I dati pubblicati dal Guardian sono stati incrociati con quelli raccolti da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network, rete di cui fa parte anche il Sole 24 Ore, e quelli satellitari estrapolati dal servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Casm). Tanta roba, insomma, per documentare quel dubbio sollevato dal nostro stesso giornale che lo scorso 24 ottobre titolava Mantova green ma resta lo smog. Dubbio ribadito dai ragazzi di Fridays for Future. In particolare dai dati pubblicati dal Guardian è emerso che in 58 città italiane la concentrazione media di Pm 2.5, le famigerate polveri sottili responsabili di diverse patologie gravi, rilevata quest’anno ha superato il valore di riferimento pari a 10 microgrammi per metro cubo. La zona più colpita resta ancora quella della Pianura Padana con in testa la provincia di Cremona, seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova. Il dato più allarmante, però, è costituito dal fatto che in quest’area del nord Italia i livelli di Pm 2.5 sono fermi da tempo rispetto per esempio a quelli della Polonia meridionale, dove risultano elevati ma comunque in calo. Inoltre tra il 2018 e il 2022, si registra un preoccupante trend in crescita in 30 di queste 58 città da bollino rosso. In testa c’è Biella (+17,2%), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%). Concentrazione media in crescita anche nelle province di Treviso, Verona e Padova, mentre si registra un calo a Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Lodi e… Mantova. Del resto il primato green dovrà pure contare qualcosa. (gil)