Famiglia intossicata dal monossido. In sette all’ospedale

MANTOVA Avevano lasciato acceso alcuni bracieri nelle varie camere da letto per difendersi dal freddo pungente di quest’ultimo periodo ma quella decisione, a conti fatti, avrebbe potuto portare a conseguenze ben più drammatiche di quelle effettivamente registrate. Tragedia sfiorata la scorsa notte in un appartamento di via Filippo Juvara a Lunetta. Un’intera famiglia di origine nigeriana ha infatti rischiato di morire a causa delle esalazioni da monossido di carbonio sprigionatesi nei vari ambienti dell’abitazione. Alla fine sono state sette le persone ricoverate all’ospedale cittadino a causa di un principio di intossicazione. L’allarme è scattato poco dopo l’1.40: ad allertare il 118 gli stessi residenti, svegliatisi improvvisamente in preda a giramenti di testa, nausea e senso di stordimento. Come detto, in quel momento in casa vi erano sette persone di cui almeno tre sarebbero bambini. Partita la segnalazione i sanitari hanno quindi allertato anche i vigili del fuoco i quali una volta giunti nell’appartamento al civico numero 32, hanno provveduto a rilevare con apposita strumentazione l’effettiva presenza di monossido di carbonio. Rilevata la saturazione dell’aria i pompieri hanno quindi arieggiato e risanato gli ambienti con il consiglio di non accendere più i bracieri all’interno dell’abitazione. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri partita immediatamente dalla caserma di via Chiassi non appena scattato la segnalazione di soccorso. Dopo gli accertamenti del caso e le cure del personale del pronto soccorso, i sette extracomunitari rimasti coinvolti nell’incidente sono quindi stati tutti dimessi. L’episodio rende ancora una volta attuale l’appello lanciato più volte dalle forze dell’ordine. «Ad accendere i bracieri in casa sono in particolare gli stranieri provenienti da certe parti del mondo, per le loro consuetudini e forse anche per risparmiare sulla bolletta del metano. Non possiamo che invitare tutti a evitare metodi improvvisati per riscaldare gli ambienti, ma utilizzare termosifoni e caldaie che devono essere a norma con la periodica manutenzione». L’ultimo episodio simile nel Mantovano solo una decina di giorni fa a Pradello di Villimpenta. In tale circostanza erano state quattro le persone finite in ospedale a causa di un principio di intossicazione da monossido di carbonio provocato dal malfunzionamento dello scaldabagno a legna.