Niente più marciapiedi in centro rialzati dal piano della strada

MANTOVA Il colpo d’occhio nello studio preliminare di riqualificazione di piazza Cavallotti e Corso Umberto è notevole. La riorganizzazione dell’accesso al corso, con tanto di alberatura e valorizzazione della “Donna gelso” di Gorni, oltre che della pavimentazione differenziata per demarcare il percorso ciclabile, è l’asso che il sindaco Mattia Palazzi cala come prima mossa in un disegno generale di rivitalizzazione dell’arteria che più dimostra sofferenze sul versante dell’attrattività – come dimostrano tristemente i numerosi negozi chiusi e sfitti.
Ma se da un lato l’azione della giunta punta a incentivare il passaggio e la frequentazione di quello che è sempre stato definito “salotto commerciale” del centro storico, un’altra finalità è perseguita in parallelo: quella di eliminare le barriere architettoniche in tutta l’area centralissima che corre lungo l’asse Sociale-Ducale. Un obiettivo ambizioso per il quale sono stati intercettati numerosi bandi europei e non.
Nel caso di corso Umberto, all’imbocco con piazza Cavallotti, destinata a diventare area pedonale, spariranno totalmente i marciapiedi. Lo conferma l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli: «Non ci saranno più gradini, cioè la pavimentazione stradale e i marciapiedi si troveranno sullo stesso livello. Per il resto, quello del primo tratto del corso è un progetto in fase di studio».
L’indirizzo è in ogni caso segnato, e il principio di continuità sarà osservato per quanto più possibile. Anche il rifacimento di corso Vittorio Emanuele II infatti è nato sul presupposto di rendere complanari i marciapiedi con le carreggiate stradali. Lo stesso criterio adottato pure nella riqualificazione generale di piazza 80° Fanteria.
Adesso, dal Teatro Massimo sino all’imbocco dei portici i dislivelli spariranno. E anche l’accesso al portico di Galleria Ferri dovrebbe poter trovare la stessa soluzione per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un problema, in quest’ultimo caso, che non potrà trovare invece una facile soluzione nel lato di corso della Libertà, dove i livelli della Galleria risultano sensibilmente superiori rispetto a quello della sede stradale realizzata per tombinamento del sottostante Rio.
L’investimento è comunque sostanzioso. Il solo accesso a corso Umberto peserà per 600mila euro sulle casse di via Roma. Un investimento in decoro e funzionalità, come sostiene la giunta Palazzi, cui concorrerà anche lo spostamento delle due fermate Apam sul lato di Galleria Ferri, come peraltro chiesto a più riprese dagli stessi residenti. I due capolinea del trasporto pubblico locale verranno delocalizzati poche centinaia di metri più in là, in via Scarsellini, ove peraltro ha sede il polo universitario.