Porta Cerese, forse sarebbe bastato togliere i semafori

MANTOVA Stadio in nove minuti di orologio. Da oltre quarantott’ore l’arrivo in città tramite via Parma si compie speditamente, superando in velocità il tempo di cottura di un uovo sodo. Poco traffico, brevissime code, ridottissimo inquinamento atmosferico e acustico per gli abitanti delle case vicino alla strada. La motivazione? Un incidente stradale ha seriamente compromesso la centralina che governa tutto l’impianto semaforico nell’incrocio davanti all’ex palazzetto dello sport. «Il sinistro ha quasi abbattuto la centralina e il palo delle telecamere situato nelle vicinanze – spiega Paolo Perantoni, comandante della Polizia Locale del capoluogo –; il danno ha messo ko tutto l’impianto».
Il peculiare avvenimento rafforza l’idea che molti mantovani hanno sempre sospettato: le code e i disagi della circolazione in questa parte della città sono dovute ai lunghissimi semafori, non all’aumento del traffico. «Il traffico viene comunque regolato – continua Perantoni – grazie ai semafori “a lampeggio” e, per quanto ci riguarda, la situazione non presenta ingorghi. Teniamo monitorato il tutto perché la preoccupazione era che si creassero ulteriori disagi, ma al momento non abbiamo riscontrato particolari problemi».
La situazione di strana scorrevolezza continuerà fino al ripristino della centralina. «I tempi non sono ancora decisi – parole di Perantoni –. La ditta per la riparazione ha già fatto un sopralluogo e sta operando per il completo ripristino della situazione». Le code sono sparite anche in via Brennero, una Via Crucis quotidiana per chi si volesse immettere in città passando dal petrolchimico. «È vero – sempre Perantoni –. Non abbiamo ricevuto alcuna lamentela di ingorghi». Una situazione di autogestione che funziona. «Come in tutti i semafori – conclude il comandante – se si mette “a lampeggio” qualunque incrocio, come successe tempo fa nei pressi della villa del Te, il traffico confluisce. Il semaforo, tuttavia, garantisce la sicurezza all’incrocio».