MANTOVA Tra gli effetti collaterali delle festività natalizie c’è senza dubbio quello dell’assalto al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma. Ieri alle 13 nella sala d’attesa davanti al triage, all’ingresso del reparto, c’erano 35 pazienti in attesa di essere visitati da uno dei due medici in servizio nei due ambulatori. «Si tratta di codici bianchi – spiega un operatore del reparto -, gente che viene in ospedale per malesseri che potrebbero essere tranquillamente valutati dal medico di base o dalla guardia medica». Medico di base e guardia medica in questo periodo sono essenzialmente parole non necessariamente collegate a persone fisiche, perché anche i medici di base vanno in vacanza a Natale. Così capita che in un banale sabato mattina che segue le festività natalizie e precede quelle del capodanno, senza che ci sia alcuna epidemia influenzale in corso, le corsie del pronto soccorso siano piene di gente in attesa sulle barelle, mentre all’esterno nella sala d’attesa i posto a sedere siano costantemente esauriti. Da un report dei mesi scorsi di Regione Lombardia è risultato che quasi il 90% degli accessi ai pronto soccorso degli ospedali lombardi è definito come “inappropriato”. Una percentuale al cui mantenimento Mantova ha dato un consistente contributo ieri e non solo ieri.