Successo per l’apertura degli “scrigni” del Fai

MANTOVA Grande partecipazione di pubblico anche per questa edizione primaverile del Fai mantovano. Code di curiosi e amanti dell’arte si sono registrate in tutti luoghi visitabili nella provincia, in particolare per le visite riguardanti l’Appartamento Grande di Castello a Palazzo Ducale, aperto eccezionalmente solo ieri e che ha fatto registrare duemila presenze. “L’appartamento Grande di Castello fu commissionato dal duca Guglielmo I come ambiente di rappresentanza – spiega Anna Maria Petrobelli, capo delegazione Fai Mantova – l’impianto decorativo punta ad esaltare la propria casata e le più importanti gesta militari dei suoi antenati, famosissimi condottieri italiani. Fu progettato in principio dall’architetto Giovanni Battista Bertani ma, alla sua morte, i lavori furono conclusi probabilmente sotto la direzione del napoletano Pirro Ligorio”. L’appartamento si sviluppa in un intricato corpo di fabbrica, snodandosi tra ambienti pubblici e privati della corte gonzaghesca: la prima sala, la sala di Manto, sorge dove originariamente era di guardia il corpo armato posto all’ingresso dell’appartamento di Troia; successivamente si apre la sala dei Capitani, nella quale quattro tele raffiguravano imprese e fatti dei primi capitani del popolo. La terza sala del percorso è quella dei Marchesi, celebrante le imprese di marchesi di Mantova (Gian Francesco, Ludovico II, Federico I, Francesco II) attraverso una serie di quattro tele, ora nelle Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. L’ultimo monumentale ambiente, noto come sala dei Duchi, era decorato e strutturato in perfetta simmetria con la sala dei Marchesi, sua naturale prosecuzione logica e temporale. Qui era esposto il ciclo pittorico dei “Fasti Gonzagheschi” del primo duca della casata Gonzaga, Federico II: otto tele di Jacopo Tintoretto e aiuti (tra il 1579 ed il 1580), attualmente nella Pinacoteca di Monaco di Baviera. Attorno a queste sale monumentali si sviluppano ambienti di più minute dimensioni, salette che costituivano la parte più riservata dell’appartamento. Qui, affacciati sul cortile dei Giarelli, detto anche cortile dei Cani, si trovano la camera delle Virtù e lo Studiolo. A seguire, ci si incammina per la cosiddetta Loggia del Tasso (poiché si riteneva, senza fondamento, che Torquato Tasso vi avesse soggiornato nel 1592), con un veloce scorcio sulla monumentale loggia di Eleonora e galleria dei Mesi, ambiente ora in opera di restauro, realizzata in origine da Giulio Romano come loggia aperta a completamento dell’appartamento. Il restante percorso si snoda attraverso la sala di Troia, decorata con storie tratte dall’Iliade di Omero, il camerino dei Cesari e la sala dei Cavalli, omonima di quella presente a Palazzo Te, ma spogliata delle tele rappresentati i cavalli dei signori mantovani. Tranne appunto Palazzo Ducale, oggi saranno visitabile tutti gli altri luoghi della città: la chiesa di Santa Maria in Gradaro (11.30/19) , l’edicola storica di piazza Canossa (10/12.30 e 15.30/17.30) , e l’area di Sa Nicolò (10.30/18).  (BersBar)