MANTOVA Centrodestra bocciato, Palazzi promosso. Con queste premesse Massimo Zera consigliere comunale e capogruppo uscente della Lega Nord, e il pediatra Hussein Tafla, notoriamente vicino a Forza Italia e all’ex sindaco di centrodestra, nonché candidato sindaco in pectore per una civica a sfondo ambientalista, hanno dato l’annuncio ufficiale: pieno appoggio all’amministrazione uscente.
Non sorprende più di tanto la posizione del rappresentante del carroccio, sempre più distante dal movimento lumbard al punto da avere votato spesso con la maggioranza di centrosinistra nelle ultime sedute consiliari. Più inatteso il passaggio ideale di Tafla verso il centrosinistra, con una netta presa di distanze dal centrodestra che oggi sostiene Stefano Rossi, notoriamente schierato a suo tempo sull’opzione dell’inceneritore nella cartiera Pro-Gest,
«Se il covid e l’emergenza sanitaria che ha colpito il paese ci ha costretto per motivi di etica professionale a non essere presenti con il nostro progetto politico alle prossime ammistrative per Mantova – spiegano Zera e Tafla, che insieme avrebbero dato vita alla civica poi venuta meno –, ciò non ci impedisce di fare la nostra analisi politica e interessarci al futuro della nostra città».
Entrambi assicurano di non rinnegare le proprie radici che li vedeva entrambi vicini a un centrodestra «che nel nostro immaginario doveva essere liberale e moderato». Rimane a loro «il rammarico nel constatare che il centrodestra mantovano di moderato abbia ben poco. È soprattutto vecchio nelle idee e negli uomini un centrodestra che si è distinto per 5 anni con un’opposizione fatta di pregiudizi personali, miope e contraddittoria nei confronti dei temi caldi che affrontava la città».
I casi esemplari addotti per motivare lo strappo riguardano la Grande Mantova e l’inceneritore: «Sembra paradossale vedere consiglieri comunali che allora scesero in piazza per raccogliere soldi e manifestare contro l’impianto Pro-Gest, ritrovarsi ora alleati di un candidato che voleva quell’inceneritore a tutti i costi».
Da qui la conclusione: «Le amministrative impongono valutazioni e analisi a prescindere dall’appartenenza politica. Vanno valutati programmi e squadra, e sotto tale profilo non possiamo che apprezzare e valutare positivamente l’operato dell’attuale amministrazione alla quale va il nostro appoggio e il nostro voto», concludono