Riccardo Frizza è stato appena nominato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica e del Coro della Radio Ungherese

MANTOVA Riccardo Frizza è stato appena nominato Direttore Principale dell’Orchestra
Sinfonica e del Coro della Radio Ungherese, il mandato inizierà a partire
dalla stagione 2022/23. Questa collaborazione è il frutto di un rapporto
speciale che Frizza condivide con l’orchestra, con la quale ha lavorato la
prima volta nel 2010. L’annuncio sarà celebrato in concerto domani 24 marzo
alle 19.30 al Müpa di Budapest, con Frizza alla direzione della Seconda
Sinfonia di Mahler. Il direttore bresciano, raggiunto dalla notizia, ha dichiarato: «Essere il nuovo Direttore Principale
dell’Orchestra Sinfonica e del Coro della Radio Ungherese è un grande onore
per me. Ammiro molto i musicisti e l’incredibile patrimonio culturale di
questo paese ed essere a Budapest mi riempie sempre di gioia. Sin dalla
prima volta che ho lavorato con questa orchestra, abbiamo avuto una profonda
intesa musicale. Oggi sono felice di potere lavorare insieme regolarmente,
sviluppando e rafforzando ulteriormente il nostro percorso artistico. Sono
fiducioso che insieme saremo tra le migliori e più prestigiose orchestre
europee. Questo è il mio obiettivo! O – meglio – il nostro obiettivo, ora
posso dirlo». Domani, 24 marzo, il Maestro Frizza è atteso alla Bartók National Concert
Hall del Müpa per dirigere la Sinfonia n. 2 in do minore per soli coro e
orchestra “Resurrezione” di Gustav Mahler: all’Orchestra e Coro della Radio
ungherese si aggiungeranno il Kodály Choir Debrecen, il soprano Kinga
Kriszta e il mezzosoprano Erika Gál. «Con questo concerto – prosegue
Riccardo Frizza – continuo il mio progetto interpretativo delle Sinfonie di
Mahler e del grande repertorio sinfonico tedesco. Dirigere in questi giorni
la Sinfonia “Resurrezione” è straordinariamente impegnativo dal punto di
vista emotivo: quest’opera continua a parlare alla nostra coscienza oggi
come alla fine dell’Ottocento. Il fiume di musica e di canto meravigliosi
che la inonda ci parlano di un’umanità lacerata e attonita. Mahler, di
questo tormento, cercò la chiave per l’intera sua vita compositiva. Oggi noi
cerchiamo di entrare in questo mondo di sofferenza espressa con le altezze
vertiginose della musica, sperando di trovare – come il compositore – una
qualche idea di Resurrezione».