MANTOVA Nell’80° anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz del 27 gennaio 1945, l’Accademia Nazionale Virgiliana propone Giovedì 30 gennaio alle ore 16.30, in Sala Ovale, il consueto appuntamento di Sentire la memoria: un concerto per ricordare giunto alla sua dodicesima edizione.
Introdotti dal presidente Roberto Navarrini, gli accademici Paola Besutti e Alessandro Vivanti, dialogheranno su I caratteri della Shoah con Michele Sarfatti, storico della Shoah, CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
Il 27 gennaio 1945 il 60° Corpo del 1º Fronte dell’Armata Rossa sovietica, nella tarda mattinata arrivò alle porte della città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz). Gli uomini del maresciallo Ivan Konev si accorsero del vicino campo di concentramento e, nel primo pomeriggio, dopo una lunga battaglia contro le ultime SS rimaste a presidiare il campo, giunsero al cancello del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, spalancando agli occhi del mondo l’orrore compiuto dal regime nazista con la collaborazione delle dittature fasciste e dei governi collaborazionisti. I soldati trovarono all’interno ancora circa settemila prigionieri, mentre tanti altri erano stati fatti sgomberare con le famigerate marce della morte, durante le quali ci furono migliaia di vittime causate dal gelo e dallo sfinimento.
Tantissimi altri prigionieri vennero condotti in altri campi di concentramento e sterminio, tra di loro anche l’unico mantovano sopravvissuto a quell’indicibile genocidio pianificato con la Soluzione Finale durante la Conferenza di Wannsee dai più alti Gradi del Nazismo.
Era Emilio Foà di Rivarolo Mantovano, catturato insieme al padre e allo zio nel dicembre 1943 in casa degli amici Rastelli. Furono condotti come prigionieri all’Ospizio Israelitico di via Gilberto Govi di Mantova, dov’era stato istituito il centro di raccolta degli ebrei mantovani. Il 5 aprile 1944 fu caricato su uno dei due carri bestiame alla stazione di Mantova, dove attese l’arrivo del convoglio 09 proveniente da Fossoli e diretto ad Auschwitz. Soltanto Emilio sopravvisse alla selezione, ma da Auschwitz fu fatto marciare fino a Mauthausen e da lì trasferito prima a Melk, quindi a Wels, dove ormai in fin di vita venne liberato nel maggio del 1945 dagli americani e condotto all’ospedale di Linz, da dove poté ritornare in Italia a Casale Monferrato.
Come scrisse Primo Levi in Se questo è un uomo: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Seguirà alla conferenza, in prima esecuzione assoluta, il Concerto per ricordare, una improvvisazione musicale su temi della tradizione ebraica eseguita dai giovani e talentuosi Marco Gerolin, al bayan e Pietro Maria Cintura, alla chitarra.
Come di consueto, sarà possibile seguire l’evento anche in diretta streaming al link https://global.gotomeeting.com/join/491430493